caos sanità

Ospedali in codice rosso. Mancano medici e infermieri, nosocomi a rischio

Antonio Sbraga

Nel Lazio sempre più carente di medici la «legione straniera» in camice bianco è aumentata del 40% nell’ultimo anno. Ma la progressiva insufficienza di personale sanitario rischia addirittura di far chiudere alcuni ospedali entro il 2028. Almeno secondo il grido d’allarme lanciato da Foad Aodi, fondatore dell’Associazione medici stranieri in Italia (Amsi) ed ex consigliere dell’Ordine dei Medici di Roma: «Sono aumentate le richieste di medici specialisti e infermieri all’Amsi del 40% dal 2021, dal sud al nord, in particolare dal Veneto, Lombardia, Lazio, Sicilia, Piemonte, Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Calabria, Campania. In base a questa percentuale di richieste che arrivano all’Amsi tutti i giorni e visto la grave carenza di medici specialisti ed infermieri abbiamo fatto la previsione e le statistiche per i prossimi 6 anni. Abbiamo bisogno di 50mila unità di medici e infermieri per colmare la carenza e chi va in pensione, altrimenti saranno chiusi 100 ospedali in sei anni. Ad oggi - conclude Aodi - non vediamo nessuna proposta immediata e urgente dal mondo politico nazionale che può salvare questi ospedali dalla chiusura ed è per questo che facciamo il nostro appello».

 

 

Al Grassi di Ostia, ad esempio, non è stata ancora risolta la «severa carenza di personale» in corso da tempo: servono 20 medici. Il mese scorso l’Asl Roma 3 aveva già avvisato la Regione: «questa Azienda sta riscontrando persistenti difficoltà a reperire personale medico da destinare alle esigenze della Medicina e Chirurgia d’Accettazione Urgenza dell’Ospedale Grassi, e che a causa di tale persistente carenza di personale, le attività di Pronto Soccorso rischiano di non essere garantite oltre aprile». Poi sono stati ingaggiati 10 specializzandi e laureati-abilitati sino a fine anno ma, per «colmare una severa carenza di personale», l’Asl ha chiesto alla Regione l’«autorizzazione all’indizione di Avviso di mobilità nazionale, volto al reclutamento di 10 posti di Medico - Disciplina Anestesia e Rianimazione – e 10 medici Disciplina Medicina e Chirurgia d’Accettazione e Urgenza presso il Grassi».

 

 

La Simeu ha quantificato «una mancanza di 357 medici nei Pronto Soccorso del Lazio». Nei Castelli Romani sono state rassegnate le «dimissioni di 5 medici, in servizio presso i Ps aziendali» dell’Asl Roma 6. Che ora ritiene «necessario il reclutamento di nuove risorse al fine di scongiurare l’interruzione di pubblico servizio». Anche perché «a tutt’oggi, a fronte di 36 unità di medici da reclutare, ne sono state assunte solamente 3» nei 2 concorsi espletati finora.