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Alan Friedman, cosa dice Mario Draghi in privato ai leader del G7. Retroscena sui "putiniani al governo"

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Il governo di Mario Draghi andrà avanti fino alla scadenza naturale del 2023. "Nessuno pensa che cadrà" afferma Alan Friedman nel corso di Omnibus, su La7. Nella puntata di mercoledì 18 maggio il giornalista americano riporta però un curioso retroscena che gli arriva, assicura, dagli "sherpa" del G7: "Mi hanno spiegato che quando Mario Draghi incontra altri leader del G7, questi in privato gli dicono: 'Mi dispiace che hai difficoltà con i filoputiniani della tua maggioranza, caro Mario...'".

 

E cosa risponderebbe il "caro Mario"? "Che ci posso fare, facciamo il nostro meglio e andiamo avanti...", solo le parole che Friedman attribuisce al premier. Insomma, il presidente del Consiglio esprime insofferenza per chi non esprime una linea di totale sostegno alla Nato ma dovrà portarsi il peso fino alla fine della legislatura. "La realtà è questo che noi siamo all'inizio di un periodo di fibrillazione all'interno della maggioranza che ci porterà instabilità politica - commenta il giornalista - Prima, durante e dopo il volto del 2023. Indebolirà  la politica estera italiana e a un certo punto può paralizzare tutto, verso fine anno. Ma bisogna vedere" casso faranno Giuseppe Conte, Matteo Salvini e pure Silvio Berlusconi, "come i politici che stanno cercando di raccattare qualche voto o posizionarsi per le prossime politiche". 

 

Friedman ha detto la sua anche sugli sviluppi della guerra in Ucraina, augurandosi che i soldati ucraini evacuati dall'Azovstal non diventino vittime della propaganda russa. "Il tema dominante per il futuro sarà capire se le armi inviate dall'America e dall'Europa basteranno a tenere a bada Putin  nel Donbass  - afferma l'americano - Ho sempre temuto una lunga guerra e temo che lo scenario migliore a questo punto possa essere una guerra congelata, non la pace". 

 

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