Putin accusa la Finlandia "ma l'errore macroscopico lo ha fatto lui". Federico Rampini: ora avrà la Nato al confine
La mossa della Finlandia che chiede di entrare nella Nato per il presidente russo Vladimir Putin è un "errore" perché "non c’è alcuna minaccia alla sicurezza" del Paese scandinavo". Lo ha detto il capo del Cremlino al presidente finlandese Sauli Niinisto nella telefonata di sabato 14 maggio in cui Helsinki ha informato il Paese confinante della sua possibile richiesta di adesione al patto atlantico.
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Ma per Federico Rampini il vero "errore macroscopico, l'ultimo di una lunga serie", lo ha fatto proprio Putin con l’invasione dell'Ucraina perché sta avendo l'effetto opposto da quello preventivato. L’editorialista del Corriere della sera ha commentato i recenti sviluppi sullo scacchiere internazionale nel corso di Tagadà, il programma di La7. La Russia voleva "rimpicciolire e cacciare indietro la Nato ma ha spaventato Paesi ad antica tradizione neutrale come Finlandia e Svezia e aadesso rischia di trovarsi" il patto atlantico al confine.
"È solo uno dei tanti errori di calcolo di Putin", sintetizza il giornalista. Anche il premier turco Erdogan ha parlato di errore. Dietro il malumore di Ankara anche una questione di "gelosia", spiega Rampini, perché acquistando il confine finnico-russo la Nato ridimensionerebbe la centralità strategica della Turchia a livello geopolitico. "C'è anche una grande debolezza di Erdogan, l'economia turca è fragilissima e dipende dalla Russia - afferma il commentatore - La Turchia inoltre è sempre attenta a non disturbare l'orso russo che le sta addosso. Ma Erdogan non sarà in grado di esercitare un vero e proprio veto all'ingresso della Finlandia nella Nato".