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Covid, sull'accordo tra Spallanzani e Russia la deputata Noja (IV) chiama il governo: "Chiarisca"

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“Il governo chiarisca sulla cessione, a titolo gratuito, dell’isolato virale ottenuto dall’Istituto Spallanzani a Vector, ente di ricerca strettamente controllato dal Governo russo”. A chiederlo la deputata di Italia Viva Lisa Noja, capogruppo in Commissione Affari Sociali, in un’interpellanza di Italia Viva al ministro della Salute di cui è prima firmataria.

“All’inizio di febbraio 2020, infatti, lo Spallanzani riuscì, tra i primi in Europa, ad isolare un ceppo del virus Sars-CoV-2, presupposto indispensabile per lo sviluppo di trattamenti anti-Covid, in un momento in cui cominciava in tutto il mondo la “corsa ai vaccini”. Corsa che, come evidente, aveva una valenza geopolitica molto rilevante. Secondo le notizie di stampa apparse in questi giorni, nel marzo 2020 l’Istituto avrebbe ceduto a Vector un campione di tale ceppo virale anche ai fini dello sviluppo di vaccini e terapie contro il Covid-19, e con lo scopo, espressamente previsto nell’accordo, di contrastare la pandemia nella sola Federazione russa, senza alcun beneficio a favore dell’Italia. Se queste circostanze fossero confermate - sottolinea - emergerebbe che la cessione avrebbe avuto la finalità tipica di un accordo di natura industriale e non di una cooperazione tra istituti scientifici limitata alla ricerca di base”.

L'accordo venne firmato dall'ex direttore scientifico, oggi direttore generale della Ricerca e innovazione del Ministero della Salute, Giuseppe Ippolito. “Riteniamo fondamentale che sia chiarito se il Governo fosse a conoscenza di tali fatti e se all’epoca furono adottate le dovute iniziative per salvaguardare il preminente interesse nazionale”, conclude Noja.

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