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La tragica fine della famiglia di Macerata: ictus al padre, moglie e figlio disabili muoiono di fame

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«Vivevano in uno stato di abbandono psicofisico e andavano aiutati»: così l’avvocato Maurizio Gabrielli, dopo aver letto la perizia autoptica, disposta dalla procura di Macerata e firmata dal medico legale Roberto Scendoni con il quale ha collaborato il tossicologo Rino Froldi, sui corpi di Eros, Angela Maria e Alessandro Canullo, ritrovati in avanzato stato di decomposizione nella loro abitazione di Borgo Santa Croce a Macerata il 6 settembre ma morti «tra la fine di giugno e i primi di luglio».

 

Il legale assiste Nazzareno Russo, figlio di Silvana e sorella di Eros, morta a inizio dello scorso anno. Marito, moglie e figlio sono morti per cause naturali: Eros, 80enne, è stato stroncato da un ictus ma non è morto subito, mentre il figlio Alessandro, 54 anni, vittima di un incidente stradale per le cui conseguenze necessitava di cure continue, e la moglie Angela Maria, 76enne immobilizzata a letto, sono morti di inedia. «Tutti e tre i familiari sono morti per cause naturali», ribadisce l’avvocato Gabrielli, che nei prossimi giorni potrebbe chiedere il dissequestro della villetta dove vivevano i Canullo.

 

A dare l’allarme era stata, il 6 settembre scorso, la sorella di Angela Maria, che vive a Milano: nessuno le rispondeva al telefono e ha chiamato i soccorsi. Una volta in casa, i vigili del fuoco hanno trovato i tre corpi senza vita: Eros in bagno, la moglie Angela Maria sul suo letto e il figlio Alessandro ai piedi del letto della madre. Nel corso delle indagini, condotte dal capo della squadra mobile di Macerata, Matteo Luconi, e coordinate dal sostituto procuratore Stefania Ciccioli, è emersa anche la storia dei Canullo: una famiglia benestante diventata poi fragile e isolata per via dell’incidente del quale è stato vittima Alessandro, all’epoca poco più che ventenne: prima il coma e poi una complicata riabilitazione, che gli aveva consentito di riprendere a camminare ma sempre con l’aiuto del padre.

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