la denuncia

L'incredibile caso dell'operatrice romana licenziata: "Colpa della malattia di mia figlia"

Licenziata perché ha deciso di stare accanto alla figlia, colpita da una malattia che faceva sospettare l'inizio di una leucemia. L'incredibile storia raccontata da un'operatrice romana è stata diffusa da Guido Crosetto, che ha deciso di condividere la denuncia della donna sul suo profilo Twitter.

 

 

"Da oggi sono di nuovo a casa - racconta Rita Imbrogno su Linkedin - Sono colpevole. Colpevole di non essere andata a lavoro per una settimana perché mia figlia è stata una settimana in ospedale perché aveva i globuli bianchi altissimi e sospettavano avesse la leucemia. Mi è stato comunicato stamattina che il rapporto di lavoro si sarebbe interrotto e sono scoppiata a piangere davanti a chi mi ha licenziata, perché per l’ennesima volta mi rendo conto che essere mamma in Italia non è possibile. O lavoro o faccio la mamma. Non hanno avuto il coraggio di dirmi il motivo, ma hanno detto che dal punto di vista lavorativo sono perfetta. Non hanno voluto dirmi che a loro di mia figlia non frega nulla, visto che in una settimana mai un messaggio per sapere come stesse".

 

 

"Ho lavorato - prosegue il racconto della donna che non cita l'azienda che l'avrebbe licenziata - full time per 500 euro al mese. Mi sono accontentata perché mi era stato promesso un contratto indeterminato a luglio di cui avevamo parlato lo scorso mese. Ora devo ricominciare da capo. Guardo mia figlia e mi sento davvero male, perché sua mamma per l’ennesima volta ha fallito. Vi chiedo solo di darmi una mano, di condividere questo messaggio, in modo che magari arrivi a qualcuno che ha un animo buono e che mi proponga anche il più misero lavoro, perché ogni lavoro ha una dignità, mentre chi mi ha mandato via oggi la dignità l’ha persa per sempre. Grazie e scusate lo sfogo!"