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L'incredibile caso dell'operatrice romana licenziata: "Colpa della malattia di mia figlia"

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Licenziata perché ha deciso di stare accanto alla figlia, colpita da una malattia che faceva sospettare l'inizio di una leucemia. L'incredibile storia raccontata da un'operatrice romana è stata diffusa da Guido Crosetto, che ha deciso di condividere la denuncia della donna sul suo profilo Twitter.

 

 

"Da oggi sono di nuovo a casa - racconta Rita Imbrogno su Linkedin - Sono colpevole. Colpevole di non essere andata a lavoro per una settimana perché mia figlia è stata una settimana in ospedale perché aveva i globuli bianchi altissimi e sospettavano avesse la leucemia. Mi è stato comunicato stamattina che il rapporto di lavoro si sarebbe interrotto e sono scoppiata a piangere davanti a chi mi ha licenziata, perché per l’ennesima volta mi rendo conto che essere mamma in Italia non è possibile. O lavoro o faccio la mamma. Non hanno avuto il coraggio di dirmi il motivo, ma hanno detto che dal punto di vista lavorativo sono perfetta. Non hanno voluto dirmi che a loro di mia figlia non frega nulla, visto che in una settimana mai un messaggio per sapere come stesse".

 

 

https://it.linkedin.com/in/ritaimbrogno93?trk=public_post_share-update_actor-text

"Ho lavorato - prosegue il racconto della donna che non cita l'azienda che l'avrebbe licenziata - full time per 500 euro al mese. Mi sono accontentata perché mi era stato promesso un contratto indeterminato a luglio di cui avevamo parlato lo scorso mese. Ora devo ricominciare da capo. Guardo mia figlia e mi sento davvero male, perché sua mamma per l’ennesima volta ha fallito. Vi chiedo solo di darmi una mano, di condividere questo messaggio, in modo che magari arrivi a qualcuno che ha un animo buono e che mi proponga anche il più misero lavoro, perché ogni lavoro ha una dignità, mentre chi mi ha mandato via oggi la dignità l’ha persa per sempre. Grazie e scusate lo sfogo!"

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