Armi italiane in mano ai filo-russi? Bomba del generale Fabio Mini: non sappiamo dove finiscono, e neanche i soldi
Non è "opportuno" fornire armi all'Ucraina. Il generale di corpo d'armata Fabio Mini nella puntata di martedì 3 maggio di Fuori dal coro dice no a nuovi aiuti militari a Kiev per sostenere la resistenza contro le forze armate russe. Intervistato nel programma condotto da Mario Giordano afferma che "tecnicamente siamo già in guerra" e lancia pesanti sospetti su dove finiscono i nostri armamenti e non solo.
Infatti nonostante anche la lista del nuovo decreto sia secretata si presume che stiamo inviando missili Stinger e Milan, mortai, mitragliatrici e si ipotizza mezzi semoventi come cingolati e i Lince. Ma armi italiane sono spesso finite nelle mani dei filorussi, come spiega un servizio del programma di Rete4 che mostra la scritta "Italy" su uno scatolone contenente munizioni trovato a Mariupol e spolette per bombe da mortai finite nelle mani dei miliziani separatisti. Mini, che è stato ex capo di Stato maggiore del comando Nato per il Sud Europa, dice senza mezzi termini che non si sa "a chi vanno le armi ma anche i soldi, tutti gli aiuti che confluiscono" in Ucraina. Non si essa neanche dove vanno "gli uomini",.
"Tecnicamente siamo già in guerra"
— Fuori dal coro (@fuoridalcorotv) May 3, 2022
Fabio Mini, Generale di corpo d'armata, a #Fuoridalcoro pic.twitter.com/TvFrGDqNz5
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