schiaffi diplomatici
Papa Francesco e Putin, "per ben tre volte". Il retroscena sul presidente russo: ecco come ha trattato il Pontefice
A Mariupol sono stati aperti i corridoi umanitari per evacuare i civili dall’acciaieria Azovstal, ma in precedenza Vladimir Putin ha detto tre volte no a Papa Francesco. Domenica 1° maggio è iniziato il lavoro dei caschi blu Onu e della Croce Rossa, in accordo con le forze militari russe, per mettere in salvo le centinaia di persone (soprattutto donne e bambini) rimaste intrappolate, insieme a un battaglione Azov, nel complesso industriale di Mariupol, la città assediata da giorni.
Tuttavia, secondo un retroscena riportato dai quotidiani il Giornale e il Messaggero, Bergoglio avrebbe fatto ben tre tentativi con il presidente russo per giungere a questo risultato: attraverso l’attività persuasiva della Santa Sede, chiedendo aiuto a Kirill, il patriarca ortodosso di Mosca, molto vicino al numero uno del Cremlino, e mettendo a disposizione diverse imbarcazioni vaticane per mettere in salvo i cittadini.
Anche il Nunzio a Kiev, monsignor Visvaldas Kulbokas, ha confermato a Sky Tg24 che l’esercito russo ha impedito la missione umanitaria: “Era in atto una proposta congiunta che doveva coinvolgere me personalmente e un vescovo della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca. Dovevamo andare fino a Mariupol e cercare di aiutare la gente del luogo e se possibile anche evacuare. La missione era programmata per la fine del mese di marzo e non l’abbiamo potuta fare. Non si arriva se le autorità militari russe che detengono il controllo del territorio, non danno le garanzie. Se non danno il via libera nessuno può arrivarci”.
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Sempre Kulbokas ha rivelato di una proposta che riguardava l’Elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski: “Era disponibile ad andare in prima persona fino a Mariupol, ma niente. C’è tanto sforzo, tanto lavoro, ma finora poco frutto”.
Intanto, il segretario di Stato, Pietro Parolin, in un'intervista al quotidiano La Stampa ha ribadito la volontà del Santo Padre di compiere un viaggio apostolico in Ucraina “però la sua realizzazione è condizionata dalla possibilità di favorire un reale miglioramento della situazione nel Paese”.