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Le uniche interviste di Lavrov? A Cina, India e Italia. L'analista Dario Fabbri: ecco perché ha deciso di rivolgersi a noi

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Prima della sua intervista a Rete 4 il  ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, aveva parlato solo con i media di altri due Paesi da quando è iniziata la guerra in Ucraina. Quali sono? "Lavrov ha scelto di intervenire, tra i grandi Paesi ammesso che il nostro lo sia, con Cina, India e Italia" afferma l'analista geopolitico Dario Fabbri ospite, come di consueto, dello speciale Tg La7 condotto da Enrico Mentana. Perché ha deciso di  rivolgersi a noi?  "Si rivolge a Paesi che gli sono vicini", come le potenze asiatiche. "O a un Paese molto particolare come il nostro che ha da sempre una posizione 'morbida' nei confronti della Russia, e non c'entra l'atteggiamento avuto da Rete 4 nell'intervistarlo", spiega il direttore di Domino lunedì 2 maggio. 

 

"L'idea di rivolgersi a noi è chiara ed evidente, Lavrov sa che la nostra opinione pubblica ha un approccio simpatetico con la causa russa, anche se meno in questa guerra", dice l'analista secondo cui nel pubblico italiano più che con altri Paesi "c'è un consenso al quale appigliarsi". Dal punto di vista politico c'è un evidente disallineamento tra il Parlamento, che con il 95 per cento dei voti ha detto sì all'invio di armi e aiuti a Kiev, e l'opinione pubblica quantomeno spaccata sull'argomento, come dimostrato dai recenti sondaggi sulla guerra. 

 

Nel rapporto culturale e di affari tra Italia e Russia pesa anche un certo "anti-americanismo diffuso", spiega Fabbri per il quale, in base a tutte queste ragioni, la Russia riscuote da sempre consenso in Italia e continuerà a farlo. "Non è un caso che Lavrov ha deciso di rivolgersi a noi. La Francia ad esempio, è più forte e può essere sedotta con maggiore difficoltà", sottolinea l'analista. 

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