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Russia-Ucraina, il direttore Davide Vecchi a Tagadà: "La guerra mondiale la stiamo apparecchiando noi". Europa e Italia battano un colpo

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La guerra mondiale la stiamo preparando noi rifornendo di armi l'Ucraina ma, allo stesso tempo, continuando, a pagare un miliardo al giorno alla Russia per il gas e le forniture energetiche. Il direttore de Il Tempo Davide Vecchi interviene sabato 30 aprile a Tagadà, il programma di La7, e pone una domanda fondamentale: qual è la nostra strategia nel conflitto?

 

Vecchi ricorda quanto scritto oggi, ossia che nei primi sessanta giorni di conflitto in Ucraina i Paesi dell’Unione Europea hanno versato alle casse della Russia 62 miliardi di euro per acquistare petrolio, gas e carbone, mentre hanno dato a Kiev l’equivalente di 10 miliardi per difendersi. E Gli Stati Uniti hanno annunciato aiuti economici e armamenti per 33 miliardi. "Un rafforzamento bellico di tali dimensioni comporterà non solo la guerra totale" di Vladimir Putin, ma avrà conseguenze peggiori. È evidente che non si tratta più di aiutare l'Ucraina a difendersi ma gli Usa vogliono distruggere Putin. "La diplomazia non ha fatto niente, l'Onu si è mossa in ritardo e nessuno ci spiega cosa vogliono l'Europa e l'Italia, fino a che punto vogliamo andare?" è l'interrogativo del direttore. 

 

L'inizio dell'invio di armi e il suo rafforzamento ci portano verso la guerra mondiale: "non la minacciano i russi ma la stiamo apparecchiando noi stessi", argomenta Vecchi, "e le conseguenze le pagheremo noi", non gli americani. "Stiamo facendo tutto da soli" foraggiando Putin con il gas e armando al contempo l'Ucraina. Il presidente russo ha dichiarato che è disposto a sedersi al tavolo delle trattative con due punti fermi, la conquista di Crimea e il Donbass. "Possiamo sapere dal nostro governo e dall'Europa quali sono le nostre condizioni? - conclude -  Cosa vogliamo e che ruolo stiamo giocando? Finora siamo andati soltanto dietro agli Stati Uniti". 

 

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