con la resistenza

"Uccisi in battaglia", chi sono questi due uomini. Contractor da Usa e Uk, il caso che può portare tutti in guerra

Un americano e un britannico caduti in battaglia. Due vittime in armi per l'Ucraina rischiano di far innalzare ancora di più la tensione tra la Russia  e le forze occidentali. La vittima inglese è Scott Sibley, era con un connazionale di cui non si hanno al momento notizie. Fonti diplomatiche riportate dalla BBC hanno affermato che molto probabilmente i due erano volontari stranieri in servizio con le forze armate ucraine a Mariupol o comunque nel Donbas.

 

Il cittadino americano ucciso in Ucraina si chiamava invece Willy Joseph Cancel. Ex marine, lavorava a tempo pieno nella polizia penitenziaria del Tennessee prima della guerra. Poi è stato assunto come contractor da una società militare privata. Aveva attraversato il confine con la Polonia il 12 marzo scorso e si era unito con le forze armate ucraine. 

 

"È la notizia del giorno" commenta l'analista geopolitico Dario Fabbri intervenendo allo Speciale Tg La7 condotto dal direttore Enrico Mentana. "È interessante notare come le istituzioni americane che l'hanno confermata non l'hanno magnificata in nessun modo come ci si poteva aspettare. Dietro potrebbe esserci la volontà di dire che si stratta di decisioni isolate" di singoli contractor, "scelte arbitrarie di soggetti che sono andati a combattere per motivi di soldi, ideologici, sentimentali". I "mercenari americani agiscono sempre al fianco" delle truppe Usa, ricorda Fabbri, ma "con ci sono prove" che ci siano dispiegamento americani in Ucraina. "È una notizia che è impossibile sottovalutare" ribadisce il direttore di Domino. 

 

Poi c'è il caso di Paul Urey e Dylan Healy, due volontari britannici catturati nei giorni scorsi dai russi in Ucraina. A rivelarlo, citata dalla Bbc, l’organizzazione non governativa Presidium Network, che sul posto opera con le organizzazioni umanitarie locali e le famiglie di sfollati, fornendo anche assistenza medica. I due, che erano in contatto con la stessa ong, secondo le stesse fonti sarebbero stati catturati a un posto di blocco dell’esercito russo vicino a Zaporizhzhia, mentre erano impegnati nella "consegna di aiuti umanitari" e in operazioni di evacuazione di "una famiglia ucraina". Secondo fonti di Mosca, invece, sarebbero delle "spie": i russi, dopo averli interrogati, li avrebbero condotti in un posto di detenzione ignoto.