nell'appello bis
Strage di Viareggio, il processo di appello bis: per l’ex ad di Fs Mauro Moretti chiesta condanna di 6 anni e 9 mesi
Una strage che ha lasciato una traccia indelebile in una comunità da sempre molto unità. In una città simbolo stesso della spensieratezza del boom economico, della voglia di divertirsi d'estate, al mare, tipica dei ridenti anni Sessanta, patria del Carnevale più bello d'Italia. Viareggio torna oggi ad affrontare i suoi demoni nella nuova udienza del processo di appello bis sul disastro ferroviario che, nel 2009, provocò la morte di trentadue persone innocenti. Uccise dall'esplosione e dall'incendio causato da un treno cisterna, contenente Gpl, che deragliò nei pressi della stazione ferroviaria della cittadina toscana.
Al termine della sua requisitoria, il sostituto procuratore di Lucca, Salvatore Giannino, ha chiesto una condanna a sei anni e nove mesi per Mauro Moretti, l'ex amministratore delegato di Fs e Rfi. In primo grado il dirigente aveva rinunciato alla prescrizione; una posizione non confermata in questo appello.
Una scelta che ha costretto i magistrati ad omettere dalle accuse contestate l'omicidio colposo plurimo, come sentenziato della Cassazione lo scorso 8 gennaio 2021. Giannino ha affermato che ci sono state “omissioni gravissime e reiterate negli anni nella gestione della sicurezza”.
Chiesti inoltre sei anni e sei mesi per Uwe Kriebel, Andreas Schroter e Helmut Brodel; otto anni e due mesi per Peter Linowsky e Rainer Kogelheide; sette anni e quattro mesi per Roman Mayer e Johannes Mansbart; tre anni e sei mesi per Paolo Pizzadini e Daniele Gobbi Frattini; cinque anni e sei mesi per l'ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano. Condanne chieste per cinque anni e otto mesi per Mario Castaldo, direttore divisione Cargo Trenitalia; tre anni e nove mesi per Francesco Favo, certificatore per la sicurezza di Rfi, e tre anni e otto mesi per Emilio Maestrini, responsabile dell'unità produttiva direzione ingegneria, sicurezza e qualità di sistema di Trenitalia.
Il pm ha poi chiesto condanne a cinque anni e otto mesi per Mario Castaldo, direttore divisione Cargo Trenitalia; tre anni e nove mesi per Francesco Favo, certificatore per la sicurezza di Rfi, e tre anni e otto mesi per Emilio Maestrini, responsabile dell'unità produttiva direzione ingegneria, sicurezza e qualità di sistema di Trenitalia. Il prossimo cinque maggio la nuova udienza, con la discussione in aula delle parti civili. Gli avvocati di quelle famiglie che, da oltre tredici anni, chiedono invano giustizia.