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Galli non se ne fa una ragione: "Eliminare il green pass è un condono sanitario per i non vaccinati"

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«Per quanto riguarda le mascherine nei locali pubblici e soprattutto cinema, teatri e manifestazioni sportive, all’aperto e al chiuso, credo che non sia opportuno toglierle ancora per un periodo da definire. Perché si tratta non solo di limitare la diffusione dell’infezione». Ai microfoni di iNews24, Massimo Galli, già direttore delle Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, sul nuovo decreto anti-Covid che verrà approvato nei prossimi giorni. «Se il virus circola, ci si può infettare anche con la mascherina. Questo discorso vale soprattutto per i fragili che non rispondono o rispondono per un breve periodo al vaccino, che potrebbero, nei fatti, essere messi nella condizione di non frequentare più questi luoghi. Inoltre, essendoci ancora, in Italia, numerosi non vaccinati, togliendo la mascherina faciliteremmo la circolazione del virus».

Sull’utilizzo delle mascherine chirurgiche inoltre, il virologo afferma: «La mascherina chirurgica, ricordiamolo, protegge gli altri da te. La mascherina Ffp2 protegge te dagli altri. Da questo punto di vista sarebbe una buona idea ricordare alle persone fragili che in determinate circostanze è meglio indossare le Ffp2. La mascherina non è un simbolo di libertà coartata, come qualcuno dice con leggerezza. Bensì, uno strumento di protezione individuale e per fortuna molti italiani l’hanno capito. Mi auguro che continuino ad usarla con intelligenza».

Sull’eliminazione del Green pass, secondo Galli, «rischia di esserci un condono sanitario per tutti quelli che hanno deciso di non vaccinarsi, scelta che tra l’altro non è un esercizio della libertà, ma un disprezzo di quella degli altri. Il Green pass non è un fattore di limitazione insuperabile nel momento in cui lo si gestisca con la dovuta attenzione. Sarebbe necessaria più prudenza di quella che si vuole esercitare».

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