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Bandiere della Nato bruciate, Enrico Letta contestato a Milano: "Servo". Ecco i pacifisti del 25 Aprile

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Bandiere della Nato bruciate a Bologna, nella manifestazione in occasione del 25 Aprile. Scene analoghe alla fiaccolata di Torino per la Liberazione. Con questi gesti i "pacifisti" gettano benzina sul fuoco delle polemiche che hanno infiammato gli ultimi giorni dopo le posizioni assunte dall'Anpi sulla guerra in Ucraina. 

A Roma e Milano si sono visti striscioni sul tenore dei "né con Putin né con la Nato". "Basta guerre, contro Putin e contro la Nato" si elegge su uno striscione di Rifondazione comunista esposto in largo Bompiani a Roma dove è stato esposto anche uno  stendardo con la raffigurazione della morte che imbraccia una falce e indossa come mantello una bandiera degli Usa. A Milano è stato contestato il segretario del Pd Enrico Letta: "Servo della Nato". 

 

"Non condivido queste bandiere, sono inopportune. Adesso ce ne occuperemo. Siamo grati agli alleati e alle migliaia di giovani statunitensi morti per la liberazione dell’Italia", ha commentato il presidente provinciale dell’Anpi Roma, Fabrizio De Sanctis, in piazza per la manifestazione. "Vogliamo mantenere il senso di festa nazionale fondamentale del nostro paese e il senso di commozione per i caduti della Resistenza.  Abbiamo sempre condannato l’occupazione di uno Stato sovrano. Il tema centrale è la pace. Noi siamo contro l’invio delle armi e il riarmo dell’Europa". 

 

Le scritte "Servi della guerra" e "Servi della Nato" fatte con vernice rossa sono state rinvenute stamani nella sede del Pd di via Oropa a Torino. Il consigliere comunale Silvio Viale, era stato contestato ieri sera durante la fiaccolata per essersi presentato con bandiere della Nato insieme a quelle dell’Ucraina e dell’Europa. Vernice rossa  stata gettata anche sulla sede dell`Associazione Radicale Adelaide Aglietta sempre a Torino. 

 

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