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Epatite, aumentano i casi in Italia. La circolare del Ministero della Salute: "Segnalate i casi sospetti"
«Segnalare ogni eventuale caso di epatite acuta» che coinvolga pazienti in età pediatrica. È questa l'indicazione diffusa dal ministero della Salute tramite una circolare indirizzata alle Regioni e ai pediatri. L'Organizzazione mondiale della sanità ha iniziato a censire dal 5 aprile scorso il fenomeno, dopo la segnalazione di «dieci casi di epatite acuta grave ad eziologia sconosciuta in bambini di età inferiore ai 10 anni, precedentemente sani, osservati in Scozia».
Dopo che è stato lanciato l'allarme nel Regno Unito, anche l'Ecdc (l'ente europeo per il controllo delle malattie infettive) e l'americano Cdc hanno iniziato a monitorare le segnalazioni di molti Paesi. Tra questi ci sono Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Danimarca, Francia, Belgio e Romania e in tutto i giovanissimi pazienti sono 27. In Italia per il momento sono undici i casi registrati: solo due quelli accertati, mentre le altre cartelle cliniche sono in fase di valutazione. Tutti questi bambini risultano negativi ai virus dell'epatite, pur avendo sviluppato l'epatite acuta.
Un caso «possibile» è stato sottoposto a trapianto epatico. Con ogni probabilità, invece, andrà meglio al bambino di Prato che mercoledì è stato trasferito dall'ospedale Meyer di Firenze per curare l'epatite. Inizialmente sembrava che potesse subire anche lui l'operazione ma con ogni probabilità non sarà necessario. Non è la prima volta che si registrano casi di epatite acuta tra i bambini, anche se in Gran Bretagna si è registrato un picco anomalo in una manciata di giorni.
Dal 5 al 21 aprile, infatti, i casi sono saliti da 10 a 108, si cui otto sottoposti a trapianto di fegato. I sintomi sono comuni a tutti bambini: ittero, diarrea, vomito, dolore addominale. Restano ancora da chiarire, però, le cause di questa epatite acuta. Il ministero della Salute chiarisce che «non è stato identificato nessun legame col vaccino anti Covid».
Le autorità sanitarie inglesi, pur non avendo riscontrato attraverso analisi di laboratorio la presenza di virus epatici dei ceppi A,B,C, D ed E, «considerano l'ipotesi infettiva la più probabile - si legge nella circolare del ministero della Salute - dato il quadro epidemiologico e le caratteristiche cliniche dei casi. Sono tutt' ora in corso anche indagini tossicologiche». Il sospetto è che a scatenare la malattia possa essere stato l'Adenovirus, responsabile di infezioni delle vie respiratorie e gastroenterite. «Potrebbe essere una variante di Adenovirus che provoca epatiti gravi nei bambini - chiarisce la circolare del ministero - oppure di una variante già conosciuta che colpisce bambini più piccoli immunologicamente non protetti in relazione alla minore circolazione di adenovirus durante la pandemia».