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"Russia umiliata". I droni turchi poi i missili, Dario Fabbri rivela come è affondata davvero la Moskva
Le ultime rivelazioni sull'affondamento dell'incrociatore Moskva, l'ammiraglia russa nel mar Nero colpita da missili Neptune lanciati dagli ucraini, rappresentano una "umiliazione" militare che la Russia non conosceva "dai tempi della Seconda guerra mondiale". L'analista geopolitico Dario Fabbri commenta i nuovi dettagli emersi sull'affondamento della nave da guerra russa durante lo speciale Tg La7 condotto da Enrico Mentana mercoledì 20 aprile.
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La ricostruzione, respinta con forza da Mosca, si arricchisce di dettagli clamorosi come spiega il direttore di Domino. "Ormai è praticamente certo come è affondata la Moskva, che era una nave antica e non possedeva ad esempio sistemi di difesa missilistica avanzati come possono essere i Patriot o simili", afferma Fabbri. Ma cosa è successo? "Droni di fabbricazione turca in dotazione agli ucraini" volando intorno all'incrociatore "hanno distratto i manovratori che per seguirli si sono persi i missili Neptune non avendo sistemi sofisticati di intercettamento", spiega l'analista. Tra l'altro questi razzi "non hanno una lunga agitata" e "l'affondamento è veramente drammatico e oltremodo imbarazzante per la Russia perché ne colpisce durissimamente l'immagine".
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Mentana sottolinea come un ruolo importante possono averlo gli americani e la Nato e ricorda quanto scrive il Times, ossia che in quel frangente un aero partito da Sigonella per molte ore è stato "invisibile" ai radar. Fatto sta che il diversivo "elementare" dei droni turchi, sottolinea Fabbri, ha fatto uscire allo scoperto "l'arretratezza dell'equipaggiamento" della Moskva ma anche "un atteggiamento che sta determinando l'andamento della guerra in senso negativo per i russi, cioè la totale sottovalutazione del nemico". Infatti la nave operava entro un raggio di 50 km dalla costa, "ampiamente nella disponibilità di quei missili che poi l'hanno colpita" e "in maniera incomprensibile la Moskva ha lasciato che accadesse". Senza contare che forze armate ucraine, afferma ancora l'analista, sono "di valore relativo ma sono organizzate e armate fino ai denti dall'Occidente". Per questo "continuano a sorprendere e a umiliare i russi come non mai dalla Seconda guerra mondiale".
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