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Due donne restano incinta in un carcere solo femminile: scoppia il caso dei transessuali nel penitenziario

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Pietro De Leo
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Effetti collaterali della politica gender. In un carcere femminile del New Jersey sono ospitati 27 detenuti transessuali, assieme a circa 800 donne. Tutto questo è avvenuto dopo una battaglia pubblica, e legale, intentata da un trans supportata da un’associazione per i diritti civili. La struttura correzionale in questione, peraltro, non contempla la condizione di un intervento chirurgico di “riassegnazione di genere” per ospitare persone transgender. Risultato? Due detenute sono rimaste incinte, dopo aver avuto dei rapporti sessuali all’interno del carcere, con altri detenuti.

 

 

Al momento si sa ancora poco di questa storia (riportata dal quotidiano inglese Daily Mail), non si è ancora a conoscenza se vogliano proseguire o meno la gravidanza, né se abbiano avuto rapporti con lo stesso transessuale. Tuttavia, quel che è trapelato dall’istituto penitenziario è che tutto si sia svolto nel pieno consenso. Una circostanza, questa, che tuttavia non cancella alcuni precedenti poco felici. Nel 2021, infatti, una detenuta aveva sporto denuncia per presunte molestie da parte di alcuni detenuti trans. Così come il sindacato delle guardie carcerarie si era sempre opposto all’affiancamento donne-trans paventando conseguenze spiacevoli per tutta la popolazione carceraria e problemi di gestione. Che puntualmente si sono verificati, a riprova di quanto sia rischioso seguire i dettami di una società dove il desiderio diventa ideologia.

 

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