"La guerra finirà il 9 maggio", il generale Battisti è sicuro: perché Putin ha messo Dvornikov al comando
Cosa c'è dietro all'avvicendamento ai vertici delle forze armate russe? E qual è lo scenario militare più credibile nella guerra in Ucraina? Il generale Giorgio Battisti affronta i due temi nella puntata di martedì 12 aprile di Agorà, su Rai. Secondo alcuni analisti la scelta di Aleksander Dvornikov come capo unico delle operazioni belliche di Mosca equivale a una recrudescenza ulteriore dell'offensiva russa, anche alla luce dell'esperienza in Siria del generale. Ma Battisti ricorda che l'ufficiale non è stato imposto dall'esterno da Vladimir Putin, perché già era al comando nell'area del Donbass e ora semplicemente "è diventato il comandante di tutta l'operazione".
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Insomma, svanita la presa di Kiev e avendo tolto le truppe che erano a nord del paese, è logico "che lui sia l'unico comandante di teatro", spiega il generale, il quale spiega come questo sia un vantaggio per i russi: "Finalmente per loro c'è un unico comandante che possa gestire queste operazioni, perché una volta preso il Donbass, Putin potrebbe fermarsi", argomenta Battisti.
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Per il generale il Cremlino, come è stato detto più volte, è stato male informato dai propri servizi di intelligence e dai propri vertici militari. Per questo adesso "ha ridimensionato quest'idea di prendere tutta l'Ucraina, che è grande oltre 600.000 chilometri quadrati e con 200.000 uomini non ce la fai. Al limite ne servivano 600.000. Quindi si accontenterà di prendere il Donbass - conclude - per poter dichiarare che l'operazione militare speciale è finita il 9 di maggio, quando ci sarò la grande celebrazione della vittoria sul nazismo". Finirà la guerra o continuerà a lungo, come paventato dalla Nato? Potrebbe continuare la guerriglia per logorare i russi, è la previsione del generale.
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