scontro totale
"Hanno chiamato solo la televisione..." Toni Capuozzo su Bucha infiamma Dritto e rovescio: gli ucraini insorgono
"Bucha è un cimitero dei crimini di entrambi, russi e ucraini". Rimane un mistero perché "la Croce rossa non è stata chiamata anche se si trova a Kiev, a pochi chilometri. Hanno chiamato subito la televisione. I giornali hanno scritto che era uno 'spartiacque'. Si pensava di andare verso i negoziati, andiamo verso il protrarsi della guerra". Toni Capuozzo porta nella puntata di giovedì 7 aprile di Dritto e rovescio quanto detto in tv e sui social in questi giorni, ossia che la versione che a Bucha i soldati russi hanno fatto una carneficina di civili non torna, e ricorda le evidenze, a suo dire, raccolte in questi giorni. Ad esempio che molti dei centinaia di cadaveri trovati nelle strade non c'erano quando i russi si trovavano ancora nell'area, e che negli scantinati della cittadina molte vittime avevano al braccio un fazzoletto bianco, "segno che erano filorussi" e che potrebbero essere stati uccisi non dall'esercito di Mosca, ma da quello ucraino. Una tesi che ha attirato al giornalista, inviato in tante guerre, aspre critiche.
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In studio c'è Olees Horodetskyy, presidente dell'Associazione Cristiana Ucraini in Italia secondo cui le parole di Capuozzo sono in sintonia con la versione del Cremlino che non rispetta il principio fondamentale, ossia che è l'Ucraina e il suo popolo a essere vittime di un'aggressione militare violentissima. "Le sue interpretazioni? Sono quelle di Lavrov", attacca l'ospite di Paolo Del Debbio che fa riferimento al ministro degli Esteri di Vladimir Putin. "Nega l'evidenza, cerca i colpevoli tra gli ucraini quando siamo noi a essere attaccati", controbatte Horodetskyy.
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Capuozzo rimarca: "Ha visto le foto in cui le vittime hanno un fazzoletto bianco al braccio? Vuol dire che sono filo-russi", dice il giornalista. A quel punto viene chiamata in causa una donna ucraina ospite in studio, che dice che a indossare fazzoletti bianchi al braccio sono tutti i civili, con l'obiettivo di segnalare che non sono militari, e racconta il dramma dei suoi familiari che rischiano di morire in Ucraina. Capuozzo fa notare come abbia raccolto foto e video che dimostrano pesanti sospetti sulla ricostruzione dell'eccidio di Bucha, ma le posizioni sono inconciliabili.