addio sconti
La mazzata sui tamponi per i ragazzi: test più cari. Si specula ancora sul Covid
Niente più tamponi scontati per i ragazzi tra 12 e 18 anni. Non pagheranno più 8 euro come è stato fino ad ora, ma 15 come tutti gli altri. È una delle conseguenze della fine dello stato d'emergenza. Il prezzo ridotto per i minorenni in questa fascia d'età era stato deciso dal governo per facilitare ed incentivare il tracciamento del virus nelle scuole. Oggi tutto ciò appartiene al passato. Nel momento in cui sono state abolite alche le quarantene da contatto, l'esecutivo non ritiene che sia più necessario spingere sui test antigenici. Il presidente di Federfarma Roma, Andrea Cicconetti, spiega cosa è accaduto: «Purtroppo è venuta a mancare la remunerazione della struttura commissariale che ha chiuso». Grazie ad un'apposita convenzione, infatti, le farmacie facevano pagare 8 euro a tampone, poi però venivano rimborsate dal generale Figliuolo con 7 euro. «Tutto ciò non c'è più - dice Cicconetti non possiamo farci nulla». I ragazzi da 12 a 18 anni pagheranno 15 euro. Come tutte le altre fasce d'età. Gli stessi 15 euro erano un prezzo calmierato praticato grazie a un accordo col governo. Teoricamente, quindi, le farmacie potrebbero iniziare a far pagare di più.
«Ma non accadrà - assicura il presidente di Federfarma Roma - Il prezzo ormai è livellato sui 15 euro e non si registrano rincari. In realtà, è ancora in vigore l'accordo regionale che fissa il tetto a 22 euro. Ma escludo che qualcuno faccia pagare questa cifra». Un invito a far pagare ancora 15 euro arriva anche da Farmindustria che ha scritto a tutte le sedi provinciali e regionali: «Si ritiene di poter sottolineare l'importanza del mantenimento, da parte delle farmacie, degli attuali prezzi da praticarsi nei confronti di tutti gli utenti». Ovviamente, chi vuole, potrà fare un prezzo più basso, ma non è nemmeno vietato farne uno più alto. Con la fine dello stato d'emergenza sono cessate anche le agevolazioni per l'acquisto delle mascherine Ffp2. Lo ricorda Federfarma: «Il prezzo calmierato dei dispositivi di protezione Ffp2 è stato stabilito in 0,75 euro Iva compresa per ciascun dispositivo nel Protocollo d'intesa del 3 gennaio 2022 la cui validità è esplicitamente prevista fino al 31 marzo 2022», anche in questo caso non saranno più applicabili le autorizzazioni per prodotti non etichettati in lingua italiana e autorizzate in deroga.
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Pertanto dal primo aprile, si legge in una circolare della federazione che rappresenta le farmacie italiane, «il prezzo al pubblico di tali dispositivi è libero anche per quelle farmacie che hanno volontariamente aderito al protocollo». Il governo non pare intenzionato ad intervenire né sui tamponi né sulle mascherine. Nonostante i deputati del M5s in commissione Affari sociali abbiano chiesto che «il protocollo con le farmacie venga prolungato». «Pertanto - aggiungono - ci impegneremo a presentare emendamenti al decreto Riaperture».