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"Gli ucraini depongano armi a Mariupol", la mossa di Putin sui negoziati: cosa offre in cambio
Segnali contrastanti dai colloqui di pace di Istanbul fra Russia e Ucraina. Nel novero delle "speranze" c'ò il dato che per la prima volta sul tavolo ci sono delle proposte scritte. A presentarle è la delegazione di Kiev che si dice disposta alla neutralità e a rinunciare all’ingresso in alleanze militari come la Nato, in cambio di adeguate garanzie di sicurezza. Dall'altra parte Mosca prende atto e farà sapere che le proposte verranno valutate dal presidente Vladimir Putin.
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Sul piano militare il Cremlino annuncia una riduzione "radicale" delle attività militari sulla capitale Kiev e su Chernihiv. "Ma non significa un cessate il fuoco", precisa il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky. Dal tavolo restano fuori le questioni legate alle autoproclamate repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk e della Crimea, sulla quale l’Ucraina ha proposto colloqui bilaterali sul suo status con Mosca per 15 anni. Nessun veto a prescindere invece da parte della Russia su un eventuale ingresso dell’Ucraina nell’Ue.
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Intanto i negoziati a Istanbul te il pagamento delle forniture di gas all'Europa in rubli sono stati al centro della telefonata di questo pomeriggio tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente francese Emmanuel Macron. Siamo nell'ambito delle informazioni diffuse dal Cremlino, che fa sapere in una nota: "I leader hanno continuato a scambiarsi punti di vista sugli attuali aspetti della situazione attorno all’Ucraina, anche nel contesto del round negoziale di oggi tra le delegazioni russa e ucraina a Istanbul. Sono state anche affrontate le questioni collegate alla decisione di passare ai pagamenti in rubli per le forniture di gas dalla Russia, in particolare ai Paesi dell’Unione Europea".
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Singinficativo il passaggio dedicato alla situazione di Mariupol: "Per risolvere la difficile situazione umanitaria i militanti nazionalisti ucraini devono smettere di resistere e deporre le armi" avrebbe detto Putin a Macron in riferimento all'assedio della città, secondo quanto riferito dal servizio stampa del Cremlino. "Il presidente russo - si legge nel comunicato - ha informato in dettaglio sulle misure adottate dall'esercito per fornire assistenza umanitaria urgente e garantire l'evacuazione sicura dei civili, anche da Mariupol". Dopo la telefonata, l'Eliseo ha ammesso che l'apertura di corridoi umanitari a Mariupol "in questa fase" non sono possibili. Macron ha proposto a
Putin un’operazione di evacuazione messa a punto assieme a Grecia e Turchia: il presidente russo ha detto che "ci avrebbe riflettuto" prima di dare una risposta, secondo il comunicato della presidenza della Repubblica francese.