volano stracci
Alessandro Orsini "pifferaio di Putin", scatta la querela. Botte da orbi con Romano del Pd: "Rinunci all'immunità"
Passa alle vie legali Alessandro Orsini, il professore della Luiss da molti tacciato come filorusso per le sue tesi, non allineate, sulle responsabilità della Nato e dell'Europa nella guerra in Ucraina. L'esperto di terrorismo e geopolitica ha annunciato querela per diffamazione nei confronti del deputato del Pd Andrea Romano. "Mi sono rivolto a uno studio legale per querelare Andrea Romano, il deputato del Partito Democratico che mi sta diffamando", ha scritto Orsini su Facebook.
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Il docente lancia una sfida al deputato: "Gli avvocati mi dicono che Andrea Romano, come parlamentare, gode della tutela garantitagli dall’art. 68 della Costituzione, che bloccherebbe il procedimento e renderebbe inutile la mia querela. Solo se rinunciasse a questo privilegio, potrei chiedere ai giudici di accertare, come ha detto Romano e come dovrebbe dimostrare, se io sono davvero il pifferaio di Putin". Poi annuncia che martedì 29 marzo sarà "gratuitamente" a #cartabianca, il programma di Rai3 condotto da Bianca Berlinguer. La scorsa settimana Romano, in merito al contratto firmato da Orsini per partecipare come ospite fisso a Carta Bianca e poi bloccato in un secondo momento per poter presenziare gratuitamente alla trasmissione, aveva detto che "non può esistere alcuna ’par condicio' tra aggredito e aggressore" e che era "assolutamente inaccettabile" che le risorse del servizio pubblico radiotelevisivo venissero utilizzate "per finanziare i pifferai della propaganda di Putin". Frasi che hanno fatto scattare la reazione di Orsini.
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Immediata la solidarietà di vari esponenti del Pd al collega, con lo stesso Romano che ha replicato al post intervenendo alla Camera dei deputati: "Forse Alessandro Orsini preferisce quei regimi politici, come la Russia di Putin, nei quali ai deputati non è permesso di esercitare il loro pieno mandato anche esprimendo giudizi politici di merito. O forse, per quanto bizzarro possa apparire, il professor Orsini non conosce l’articolo 68 della Costituzione Repubblicana, laddove si afferma che ’i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzionì. Un grave limite di ignoranza, che si somma alle gravissime falsità espresse da Orsini", è la replica al fulmicotone.
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"Ma qui non siamo a Mosca, non siamo nella Duma di Putin. Siamo nel Parlamento della Repubblica Italiana. E i parlamentari della Repubblica Italiana, per quanto possa dispiacere ad Alessandro Orsini, sono liberi di esprimere qualsiasi opinione nell’esercizio del proprio mandato. E io confermo, nel pieno esercizio del mio mandato parlamentare, che le tesi espresse da Orsini sull’aggressione all’Ucraina sono quelle di un ’pifferaio di Putin’. Ovvero di chi ripete per filo e per segno le argomentazioni con cui i civili ucraini vengono massacrati ogni giorno dalle forze armate russe" rincara la dose il dem.
Romano attacca: "Tra coloro che hanno difeso Putin c’è qualcuno che voleva non solo affermarlo - come è ovviamente possibile fare, per quanto si tratti di un errore clamoroso - ma pretendeva persino di essere pagato da tutti gli italiani per farlo. Sto parlando di Alessandro Orsini, che puntava a ricevere un sostanzioso compenso dalla Rai, dal Servizio Pubblico Radiotelevisivo, per rilanciare le tesi di Putin e del regime putiniano".