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Roman Abramovich, "sintomi di avvelenamento" per lui e due ucraini. Wsj, giallo sui negoziati

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Un giallo clamoroso su negoziati tra Russia e Ucraina per la fine della guerra. Secondo il Wall Street  Journal l’oligarca russo Roman Abramovich e alcuni negoziatori ucraini avrebbero "manifestato sintomi di sospetto avvelenamento" dopo un incontro a Kiev nelle scorse settimane nell'ambito delle trattative per la fine del conflitto. Il dimissionario patron del Chelsea era stato cooptato con un ruolo di mediazione tra le parti nelle prime fasi dei colloqui tra Kiev e Mosca, e dopo un incontro a Kiev avrebbe manifestato sintomi quali "occhi rossi, lacrimazione dolorosa e desquamazione della pelle delle mani e del volto". Altri due membri della delegazione ucraina avrebbero accusato gli stessi disturbi.

 

La notizia è destinata a gettare ulteriori ombre sui negoziati, ancora in salita, tra i due Paesi. Sia per il presunto tentativo avvelenamento, che fa venire alla mente le accuse di "eliminazioni" degli oppositori da parte del regime di Vladimir Putin. Sia pe ril precedente, quello di  Denis Kireyev, uno dei negoziatori ucraini della prima ora che sarebbe stato ucciso con un colpo alla testa dagli ucraini perché scoperto a fare la spia per Mosca.  Kiev aveva poi fornito una versione diversa, ossia che il banchiere era in realtà una spia ucraina, caduto mentre svolgeva compiti speciali. 

 

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