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Retroscena sul contratto di Alessandro Orsini, Porro smaschera l'ipocrisia della sinistra: "Chi gli ha offerto di più"

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Retroscena sul caso del contratto con Cartabianca stilato e poi stracciato dalla Rai con il professor Alessandro Orsini. A svelarlo è Nicola Porro, che su Rete 4 conduce Quarta Repubblica e pertanto è ben a conoscenza delle indiscrezioni sui compensi dei vari ospiti dei talk show nazionali, che dalla pandemia di Covid alla guerra in Ucraina hanno visto avvicendarsi prima i virologi poi gli esperti di geopolitica. 

 

Il giornalista nella sua Zuppa di Porro di giovedì 24 marzo ha riportato la velenosa citazione di Aldo Grasso su Bianca Berlinguer, che quando "trova un fenomeno da baraccone" non si trattiene, e poi ha svelato il gustoso retroscena sulla collaborazione retribuita offerta a Orsini e poi affossata dal servizio pubblico. Il professore finora non ha "beccato un euro per andare in tv, come molti di quelli che vengono a Quarta Repubblica. Poi però è stato contattato da Rai 3", per la precisione dalla Berlinguer, "e la cosa incredibile è che il Parlamento si è messo a litigare per il suo contratto" dice Porro che ripercorre le tappe della vicenda. Poi arriva l'"aneddoto stupendo": la Rai aveva offerto a Orsini "2 mila euro a puntata per sei puntate, quindi 12 mila euro totali", ma "un’ora dopo aver avuto questa offerta quelli di Floris gli avrebbero detto: 'Ti diamo 3.500 euro per venire da noi'", dice Porro che rivela una indiscrezione ottenuta da fonti attendibili. L'asta su Orsini ha una motivazione chiara: il prof fa ascolti "perché ha una posizione diversa degli altri e ha il coraggio di esternarla".

 

Insomma, è la legge del mercato. A destare stupore è la polemica politica con la sinistra che sostiene che Orsini non ha diritto di essere pagato "come se andasse in televisione col kalashnikov a dire che Putin è un eroe", scrive Porro che a scanso di equivoci chiarisce che l'accusa di essere filo-Putin è solo un'etichetta affibbiata dai media. Ma la sinistra tace su altri compensi eccellenti pagati dalla Rai, ovvero da noi, come i "5mila euro" che incassa il virologo Roberto Burioni per le sue "lezioni" a Che tempo che fa, il programma di Babio Fazio sempre su rai 3. "Perché Burioni sì e Orsini no?" si chiede Porro, e la risposta è sotto gli occhi di tutti: perché il virologo "sta nel mainstream, mentre se Orsini si permette di alzare il ditino e dire una cosa diversa" dal coro. 

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