multe e chiusure

Nei ristoranti il green pass non lo chiede più nessuno: scatta la raffica di sanzioni

Elena Ricci

Siamo oramai agli sgoccioli per quanto riguarda il «green pass» che verrà gradualmente eliminato a partire dal 31 marzo, e nonostante le salate sanzioni di questi mesi rispetto al possesso della certificazione verde, c'è ancora chi continua a non rispettare la normativa anti Covid. È questo il caso di alcune attività commerciali sanzionate dai carabinieri durante il fine settimana. Tra loro figura anche un ristorante vicino al Colosseo, il cui titolare è stato multato per 4.500 euro dai carabinieri della stazione Roma Quirinale e dai Nas, per carenze igieniche e strutturali del locale, per violazioni in materia di tracciabilità degli alimenti di cui 20 chili sono stati sottoposti a sequestro, e per la mancata attuazione delle procedure Haccp. Oltre alla sanzione, il locale è stato segnalato all'Asl Roma 1 per la chiusura. Per quanto riguarda la normativa anti Covid e il possesso della certificazione verde, diverse persone sono state sanzionate a Tivoli, negli ambiti di un controllo presso attività commerciali e ai capolinea dei bus: 9 di queste persone non erano in possesso del green pass, mentre altre 23 sono state sanzionate per il mancato utilizzo della mascherina Ffp2.

 

 

Nella rete dei militari anche un minimarket. Ad Albano Laziale, infatti, sono stati sanzionati per mille euro complessivi, due cittadini bengalesi, titolare e dipendente dell'attività commerciale, poiché quest' ultimo sprovvisto di green pass. Il titolare, di conseguenza, è stato sanzionato per omesso controllo. Controllato anche un ristorante a Sacrofano, sanzionato con una multa di 400 euro per mancata predisposizione del piano anticontagio, e con una multa da 2.500 euro per la presenza di diversi dipendenti non in regola. Per il ristorante è stata anche disposta la sospensione. I controlli sono poi proseguiti nelle zone di Anzio, Nettuno e Ardea. Qui, i carabinieri della compagnia di Anzio, hanno controllato diverse attività, denunciando la titolare di un bar che aveva impiegato come dipendente la figlia 14 enne, sprovvista di certificazione verde.