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"Pagherà un prezzo altissimo", Charles Michel alza la voce con Putin: ci ha riportati nella Guerra Fredda

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Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha concesso una intervista esclusiva, registrata venerdì scorso, a Lucia Annunziata trasmessa nella puntata di domenica 20 marzo di Mezz'ora in più.  "In questo momento sono in atto negoziati diretti ma ostici" tra Russia e Ucraina, spiega Michel. Mosca "è in atteggiamento aggressivo. l'importante" nei negoziati "è trattare le tematiche umanitarie, la sicurezza delle centrali nucleari e creare le basi per un processo di pace a partire da un cessate il fuoco".

La conduttrice chiede al leader europeo qualcosa sulle reali condizioni di salute del presidente russo Vladimir Putin, su cui sono stati sollevati numerosi dubbi. Michel non entra nel merito, ma spiega che l'Europa "ha intrattenuto contatti telefonici regolari" con Mosca, "sosteniamo l'Ucraina e non crediamo alle menzogne del Cremlino che è alla base dell'aggressione. Putin si trova in posizione di comando, volenti o nolenti è lui l'interlocutore".

 

Per Miche i calcoli del leader russo nella guerra in Ucraina sono stati "sbagliati, non si aspettava la resistenza coriacea degli ucraini. Le perdite nell'esercito russo sono ingeniti e le sanzioni dell'Europa esercitano una pressione che Mosca non si assettava". "La guerra dimostra che la posta in gioco è altissima. La Bielorussia ha cambiato la costituzione per ospitare armi nucleari sul proprio territorio, su spinta di Putin. È una mossa minacciante" spiega il presidente del Consiglio europeo. 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskly chiede di entrare in Europa. "Io parlo quotidianamente con lui, ne avevamo parlato anche prima della guerra. A Versailles abbiamo visto il primo dibattito su questo argomento, un segnale forte per l'Ucraina. Il sostegno dell'Ue è tangibile, la procedura per l'adesione è iniziata e i leader a Versailles hanno sottoscritto una mozione per il sostegno a Kiev. Il dibattito sull'allargamento va affrontato, ma dobbiamo considerare anche le altre richieste di adesione come Georgia e Moldavia. Il progetto europeo attrae". Sull'Ucraina, "chiedendo l'intervento della Commissione abbiamo accelerato l'iter dell'adesione" spiega Michel. 

 

A Bruxelles è stata presa la decisione di creare un corpo di difesa europeo. È un passo avanti quasi come la moneta unica, sottolinea la Annunziata: che effetto avrà sul profilo dell'Europa con l'esercito comune? "Una guerra è stata lanciata contro l'Ucraina. Stiamo cambiando spartito" dice il politico che fa l'esempio della richiesta di mari da parte di Kiev, a cui l'Europa ha subito risposto positivamente. 

Ma a quanto ammonterà il numero dei soldati europei? E quando li vedremo in campo? "La somma dei 27 esercito, Dobbiamo mobilitare le nostre forze in modo sincronizzato. Nel Sahel e contro il terrorismo gli eserciti nazionali già si sono coordinati ma non basta. Dobbiamo agire in modo strutturato" commenta Michel. 

 

La conduttrice sottolinea che alcuni analisti sostengono che l'uso del nucleare tattico può essere ammesso in certe condizioni, in Ucraina è presente questo rischio? "La Russia ha il nucleare e fa parte del consiglio di sicurezza dell'Onu. All'inizio del conflitto abbiamo stabilito un contatto con l'agenzia internazionale del nucleare. Dal Cremlino sono arrivate dichiarazioni minacciose e irresponsabili e il prezzo che pagherà sarà altissimo. Siamo impegnati a sostenere l'Ucraina ed esercitare sanzioni sul Cremlino. Putin è voluto tornare alla Guerra Fredda" commenta Michel, "la contrapposizione non è tra Nato e Russia, ma Russia e resto del mondo. Tutti i Paesi del mondo capiscono che la guerra che minaccia un altro Paese rappresenta la soglia di una Guerra mondiale, la dobbiamo scongiurare in tutti i modi". 

Molti sostengono che siamo al punto di non ritorno, una seconda Guerra Fredda che durerà decenni, è d'accordo? "Putin qualche anno fa ha detto che la Guerra fredda non era mai finita. Ora sappiamo perché. Conoscevamo la sua minaccia, di una guerra ibrida, militare, informatica e dell'informazione per minacciare le democrazia. La guerra è stata scatenata dalla scelta libera dell'Ucraina verso l'Europa e la democrazia, questo fa paura a Putin. Non sappiamo quello che succederà a breve, i leader europei devono agire in maniera oculata. Putin non può restare impunito, dobbiamo portare davanti alla giustizia i criminali di guerra. Putin ha nostalgia dell'impero zarista o sovietico, lo abbiamo visto in Transnistria, in Georgia o in Bielorussia divenuta un satellite di Mosca" è l'avvertimento del presidente del Consiglio europeo che ribadisce: "La Nato non ha mai minacciato la Russia". 

La dipendenza di molto Paesi europei dal gas russo è un tema cruciale. "Se dobbiamo difendere la democrazia e ci sono 27 Parlamenti, il mix energetico è prerogativa di ogni Capitale. Ma durante il Covid abbiamo acquistato i vicina insieme, per esempio, e abbiamo agito insieme sul Green Deal. Il problema è la transizione, vogliamo lasciare il segno sui prezzi dell'energia che hanno un impatto sulle famiglie e l'economia. Dobbiamo agire insieme per fare un modo che la transizione rivoluzioni il nostro modello economico". 

Sui profughi in arrivo dall'Ucraina Michel dice che "in passato la questione rifugiati è stata terreno di scontro. Ora vediamo che molti Paesi hanno mostrato solidarietà per i profughi ucraini, dobbiamo sostenere i paesi limitrofi e risolvere in modo strutturale il problema dell'immigrazione su cui l'Italia è in prima linea". Ma il Pnrr va di fatto riscritto? "Certamente, le risorse devono essere bene investite per avere un impatto positivo anche sull'innovazione tecnologica e la difesa". A breve il vertice con il presidente americano Joe Biden. "Il conflitto ucraino sarà il soggetto principe - annuncio Michel - Parleremo di sanzioni e il processo per arrivare alla pace, collaborazione tra Ue e Stati Uniti e partnership energetica".  

 

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