inviato di guerra
Massimo Giletti in Ucraina si collega con Enrico Mentana: le immagini dal cratere dell'orrore
“Gli ucraini si difenderanno fino all’ultimo respiro. Ecco cosa vuol dire la no fly zone”. Massimo Giletti ha messo l’elmetto ed è andato a Nikolaev in Ucraina per testimoniare in prima persona l’invasione della Russia nel Paese.
Il conduttore di “Non è l’Arena” ha documentato con le immagini l’orrore del conflitto: un missile, probabilmente sparato dal mare, ha raso al suolo una caserma uccidendo giovani soldati ucraini. “Si è aperto un cratere, questi sono i resti dei ragazzi morti: zaini, caschi, scarpe, tute mimetiche. Non c’è più niente” ha detto Giletti in collegamento con lo Speciale del TGLA7 condotto da Enrico Mentana.
Il reportage restituisce l’orrore del conflitto: “Sono entrato nel cratere di Nikolaev, è zona di guerra, la fanteria russa è lontana appena 60 km. Ogni giorno arrivano colpi improvvisi di mortaio o artiglieria o missili. E’ impressionante, le immagini sono terribili, non so ancora se le mostrerò” ha detto Giletti prima di rivelare: “Qui respiri la voglia di resistere fino alla fine. Una soldatessa oggi mi ha guardato e pensavo mi rimproverasse, invece piangendo mi ha detto ‘hai il dovere di riprendere i corpi dei miei fratelli perché gli europei devono capire cosa vuol dire non fare la no fly zone. Gli ucraini combattono e hanno voglia di libertà assoluta. Non è facile. Ieri ho provato a parlare con un ufficiale di un compromesso accettabile e lui mi ha risposto ‘noi non accettiamo compromessi’. Poi è chiaro che lo deciderà la politica e non i militari però questo è lo spirito di questi uomini e di queste donne”.