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Andrea Crisanti spiazza tutti: quarta dose, non cambia nulla per i fragili. Meglio l'infezione del vaccino

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“Bisogna cambiare paradigma, i booster hanno effetti limitati”. L’arrivo di Omicron ha completamente cambiato la lotta alla pandemia Covid e secondo Andrea Crisanti, professore di microbiologia e microbiologia chimica all'università di Padova, bisogna avere un approccio nuovo rispetto al passato. “Ho detto fin dall'inizio che il momento in cui la curva cadeva era il momento in cui avevamo la massima protezione, perché anche se il vaccino protegge dalle complicazioni più gravi ha una durata piuttosto limitata. Sono usciti adesso degli studi su circa 800mila casi che dimostrano come anche la terza dose dopo 3 mesi ha un effetto limitato. Credo - sottolinea il virologo a Radio 24 - che bisogna cambiare paradigma, proteggere i fragili. I decessi che abbiamo tuttora sono persone che anche hanno fatto il vaccino ma erano già fragili. Quindi dobbiamo far fare smart working a chi è in età da lavoro, mentre chi non lavora e sta a casa ha bisogno che creiamo un filtro: tra chi sta bene, e se si infetta non gli succede nulla, e le persone fragili, che se si infettano hanno conseguenze gravi. Per esempio, un sussidio alle fasce più povere per permettersi badanti che facciano tamponi frequenti”.

 

 

Ma la quarta dose va fatta o meno? Crisanti risponde così: “Io me la farò perché ormai sono vechietto, ma se uno è fragile lo resta anche con la terza e quarta dose. Se uno è fragile o immunodepresso puoi fare quante dosi vuoi ma sempre suscettibile resta”. Poi si passa all’argomento di una quarantena limitata solo a chi è contagiato e non per i contatti stretti: “A questi livelli di trasmissione, con questa variate, che ha un indice di trasmisisone di 12, con la maggior parte delle persone asintomatiche e che se si infettano neanche se ne accorgono, l'impatto della quarantena è limitato. Le cose sono del tutto cambiate rispetto all’inizio. Ieri - spiega ancora Crisanti - si sono vaccinate 15mila persone e se ne sono infettate 80mila. La maggior parte di loro guarirà e svilupperà un'immunità migliore del vaccino. All'inizio, con la variante di Wuhan, senza vaccino, ero favorevole a misure restrittive rigorose, ma ora dobbiamo cambiare approccio e proteggere i fragili, permettergli di fare una vita normale in sicurezza. Altrimenti la vita media si abbassa”.

 

 

L’interlocutore resta quasi senza parole e chiede un chiarimento: “Prendersi la malattia adesso, con questa nuova variante, è meglio del vaccino?”. Crisanti annuisce: “In tutte le malattie è così. Pochi vaccini sono meglio della malattia, mi viene in mente solo la febbre gialla. Ora la vera sfida è proteggere i fragili. La quarta dose va benissimo ma non deve essere un'alibi per non fare altre cose”.

 

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