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Nel mirino villa Feltrinelli all'Argentario dell'oligarca russo Khan. In fuga gli yacht di Abramovich

Valeria Di Corrado
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Si allunga la «lista nera» dei sanzionati dal Consiglio dell’Unione europea, accusati di fornire un sostegno economico e politico alla Russia nell’invasione dell’Ucraina. Ieri sono stati inseriti nell’elenco altri 15 russi - tra oligarchi «vicini a Vladimir Putin», giornalisti, imprenditori di spicco - e 9 società che si occupano principalmente della produzione di armi, navi da guerra, carri armati e velivoli militari per l’esercito russo.

Nella lista dei sanzionati, che ora conta ben 893 persone, è stato incluso anche Roman Abramovich, già presente nella black-list della Gran Bretagna: nei giorni scorsi, infatti, il governo inglese ha congelato le sue quote del Chelsea, impedendogli di trarre profitto dalla vendita del club di calcio. «Abramovich è un oligarca russo che ha stretti legami di lunga data con Vladimir Putin - si legge nelle motivazioni per cui anche l’Ue ieri ha deciso di sanzionarlo - Ha accesso privilegiato al presidente, con cui è ancora in ottimi rapporti. Grazie a questo legame con il leader russo è riuscito a preservare la sua considerevole ricchezza. È un importante azionista del gruppo dell’acciaio Evraz». Tra i suoi beni ci sono due mega-yacht, che Abramovich sta cercando di mettere al riparo dalle «misure restrittive». Solaris, lungo 140 metri, costruito nel 2021 e costato al magnate 500 milioni di euro, dopo essere rimasto attraccato 2 o 3 giorni in Montenegro, sta navigando nel mare Jonio, al largo delle isole greche. Eclipse, lungo 163 metri e varato nel 2010, sta navigando nel Mediterraneo al largo delle coste orientali della Sicilia. Forse i due yacht stanno facendo convergere le loro rotte verso la stessa destinazione.

 

 


 

Nella «lista nera» dell’Unione europea è stato inserito anche German Khan, importante azionista di Alfa Group, che comprende Alfa Bank: la banca che ha finanziato anche un progetto di beneficienza gestito dalla figlia maggiore di Putin, Maria). L’oligarca è considerato «una delle persone più influenti della Russia». Adesso i Paesi dell’Ue potranno «congelare» i suoi beni. All’Argentario, nel comune di Porto Ercole, possiede Villa Cacciarella, detta anche Villa Feltrinelli. Khan la comprò all’asta nel 2012 per circa 18 milioni di euro. Prima di lui, era di proprietà dell’immobiliarista romano Stefano Ricucci, che la utilizzò nel 2005 come location del suo matrimonio con l’attrice Anna Falchi. Le autorità giudiziarie degli Stati dell’Unione europea si sono messe alla «caccia» dei beni di un altro oligarca russo, Viktor Rashnikov, proprietario del gruppo siderurgico Mmk: ha un patrimonio netto di circa 13 miliardi di dollari, che comprende il jet privato Guefstream G650 e uno yacht da 140 metri, Ocean Victory costruito nel 2014 da Fincantieri, avvistato nei pressi di Capri lo scorso agosto. Fino al primo marzo era alle Maldive, ora le sue tracce si sono perse.

 

 

 

 

 

Intanto le autorità spagnole, ieri, hanno fermato a Maiorca lo yacht Lady Anastasia (lungo 48 metri) di proprietà dell’oligarca russo Alexander Mikheev, amministratore delegato di Rosoboronoexport, l'unico intermediario statale russo per l'esportazione e l'importazione di tecnologie e servizi militari, che dal 2000 al 2020 ha venduto armi a clienti esteri per un valore di 180 miliardi di dollari. Mikheev è stato inserito ieri nella lista dei sanzionati dall’Unione Europea. La sua imbarcazione, che batte bandiera di Saint Vincent e Grenadine, non può lasciare il porto turistico dell'isola più grande delle Baleari, dove è ora ormeggiato. A fine febbraio, un ucraino membro dell'equipaggio è stato arrestato dopo aver volutamente cercato di affondarlo. Il marinaio ha spiegato: «Volevo colpirlo perché è un venditore di armi».

 

 


 

La Russia, come contromossa, ha reagito all’isolamento in cui è stata spinta per l’invasione all’Ucraina, imponendo sanzioni a 13 persone ai vertici dell’amministrazione statunitense. Oltre al presidente Joe Biden e al segretario di Stato Antony Blinken, ci sono il segretario alla Difesa Lloyd Austin, il capo della Sicurezza nazionale Jake Sullivan e il suo vice Daleep Singh, il capo degli Stati maggiori congiunti Mark Milley, il capo della Cia William Burns, la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, l’ex segretario di Stato Hillary Clinton e il figlio del presidente degli Usa. Hunter Biden nel maggio 2014 entrò nel cda della Burisma Holdings, compagnia ucraina del gas, con uno stipendio di 50 mila dollari al mese. Fecero discutere le pressioni esercitate dal padre sul governo ucraino nel siluramento del procuratore che indagava sull’azienda per cui lavorava Biden junior.

 

 

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