L'Aria Che Tira, Federico Rampini: "Putin vuole modificare ordine mondiale, dobbiamo armarci". La Maglie svergogna l'Ue
“L’Occidente ha le sue colpe e ha sottovalutato Putin. Vuole arrivare ai nostri confini, dobbiamo armarci”. La terribile analisi geopolitica del giornalista Federico Rampini lascia senza parole i telespettatori de “L’Aria che Tira”, il programma sull’attualità di LA7, mercoledì 16 marzo.
Rampini è partito da una considerazione: “L’Occidente sta riaprendo gli occhi davanti all’enorme pericolo alle frontiere, ma non so quanto durerà questa compattezza e unione dell’Europa. Sono andati a portare solidarietà all’Ucraina solo tre leader di tre governi dell’Est, ma nessun altro. Ad esempio non c’è andato Macron, presidente di turno dell’Unione Europea. Putin non si fermerà all’Ucraina e non si accontenterà della sua neutralità: vuole uno stato vassallo, vuole che sia un servo della Russia, non gli basta una neutralità in stile svedese o austriaco”.
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Secondo Rampini, Putin vuole modificare l’ordine mondiale con il ritorno dell’impero sovietico e zarista, è la vecchia Russia paranoica che si sente sempre accerchiata e reagisce aggredendo i vicini. Il giornalista però incolpa anche l’Occidente che ha concimato, più o meno consapevolmente, il terreno a questo disastro: “Il suicidio occidentale lo abbiamo preparato perché prima del disarmo militare abbiamo avuto un disarmo culturale passando anni a colpevolizzarci, a descriverci come la causa di tutti i mali del pianeta, ci siamo auto flagellati e anziché difendere i nostri valori li abbiamo denigrati. Questo ha fatto capire a Putin che era il momento di attaccarci e a Xi Jinping che valeva la pena sostenerlo, anche se per la Cina è un gioco rischioso. I due sono uniti da una narrazione anti-occidentale dove l’ovest è un malato terminale in uno stato di decadenza irreversibile. Sono convinti che siamo molto deboli”.
La disamina di Rampini ha trovato pienamente d’accordo la giornalista Maria Giovanna Maglie che a sua volta ha parlato di fragilità dell’Occidente: “C’è stata un’incapacità di comprendere quello che è successo nel 2014 e oggi se ne vedono le conseguenze. E’ inaccettabile che siano andati solo quei tre leader in Ucraina, sembriamo non essere consapevoli del pericolo altrimenti sarebbero altre le iniziative da prendere”.
Dunque l’invasione ruota intorno al personaggio Vladimir Putin che capisce e concepisce solo l’uso della forza e alla colpa dei Paesi occidentali di essere sprofondati in divisioni, “cacofonie” e in una profonda disistima. Rampini aggiunge al già fosco quadro: “Le sanzioni non sono sufficienti a spaventare Putin, l’illusione che impoverire gli oligarchi sia la premessa per un colpo di Stato significa non capire niente di come funziona il potere in Russia. Putin non è una marionetta degli oligarchi semmai sono loro burattini e ostaggi”.
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Sempre secondo lo scrittore ci siamo messi in uno stato di dipendenza dalla Russia per colpa nostra e per politiche energetiche dissennate ed è venuto il momento di armarci perché “Putin non si fermerà con l’Ucraina, lo ha detto lui, mettiamoci una buona volta ad ascoltarlo, già lo abbiamo sottovalutato. Apriamo le orecchie, ha detto che vuole cacciare la Nato dalla Polonia e dai paesi baltici, vuole arrivare ai nostri confini”.
Infine sui negoziati e su una possibile Ucraina neutrale all’interno dell’Unione Europea, sorride amaro: “Ma come si fa? Già nel 2014 Putin ammoniva che l’Ucraina non doveva entrare nell’UE, sa benissimo quanti problemi sta creando al nostro sistema di pacificazione. Lui già ha vanificato un’Ucraina neutrale stile Austria e Svezia nell’UE perché è già dentro i confini dell’Ucraina”.