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Incensava Italo Balbo e ora esulta per la "cancel culture", Mattia Feltri seppellisce l'ipocrisia della sinistra

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La sinistra ha vinto la sua ultima battaglia all'insegna della "cancel culture", la spinta alla rimozione di ogni riferimento del passato in base alle sensibilità contemporanee, che fanno sempre rima col politically correct declinato all'estremo. È il caso del nome di Italo Balbo cancellato  da uno degli aerei della flotta di Stato usato da premier e ministri per i loro voli, ma anche per il trasporto di malati gravi e per missioni di pubblica utilità. La decisione è stata presa dal ministero della Difesa, dopo le polemiche che avevano portato anche ad un'interrogazione parlamentare al Governo da parte del segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Ma plaude anche il Pd, r con il senatore e presidente della Commissione Affari Costituzionali, Dario Parrini, che dichiara: "Il Ministero della Difesa eliminerà ogni riferimento al gerarca fascista Italo Balbo dai velivoli del 31esimo Stormo. Ben fatto! A maggior ragione chiediamo che il comune di Orbetello annulli subito l’indecente intitolazione del locale Idroscalo al ras dello squadrismo romagnolo" afferma il dem che rilancia e chiede analoghe misure a livello locale. 

 

"Balbo è stato un fascista delle origini, violento come tutti i fascisti delle origini, e uno dei quadrumviri della marcia su Roma. Io, nel mio piccolo, ricordo che su Balbo si discute da decenni - se fosse più buono o cattivo: uso un vocabolario adeguato ai pensieri di Fratoianni -, da decenni si indagano i difficili rapporti col Duce, soprattutto dopo che Balbo si oppose, sebbene non pubblicamente, all'alleanza coi nazisti e alle leggi razziali" spiega Mattia Feltri sul suo Buongiorno commentando la notizia dello "sbianchettamento" dall'aero di Stato. Ma la sinistra, come spesso accade, ha memoria lunga per cose di un secolo fa e cortissima per quanto riguarda il recente passato, soprattutto in casa propria.

 

"Mi accontento di accennare alle celebrazioni del centenario della nascita di Balbo, nel 1996. Lo Stato gli dedicò un busto in bronzo, e il sottosegretario alla Difesa del governo Prodi, Massimo Brutti, del Partito democratico della sinistra, e sottolineo sinistra, ricordò il «coraggio di aviatore», la «lucidità pionieristica», non trascurò l'appartenenza al fascismo, le «enormi responsabilità», ma Balbo fu «migliore di altri» e, concluse, «noi oggi riconosciamo e rammentiamo i suoi meriti»". Insomma, il Pds diventato Pd Balbo lo ha elogiato pubblicamente, neanche troppo tempo fa. 

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