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Caro carburanti, al via l'inchiesta della Procura di Roma

Augusto Parboni
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L’impennata dei costi dei carburanti, dell’energia e del gas ha convinto la procura di Roma ad aprire un’inchiesta. Il procedimento, che allo stato è ancora senza indagati e anche senza ipotesi di reato, è «volto a verificare le ragioni di tale aumento e ad individuare eventuali responsabilità».

A far luce sull’aumento vertiginoso del carburante, giorno dopo giorno da Nord a Sud, sarà il nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma della Guardia di Finanza, al quale è stata affidata la delega per svolgere gli accertamenti. Il prezzo di gasolio e benzina è ormai quasi identico, e si aggira intorno ai 2.3 euro al litro al servito, mentre continuano a salire anche i prezzi di Gpl e metano per le auto.

A pochi ore dall’apertura del fascicolo processuali, c’è stato già chi ha chiesto di ascoltare come persona informata sui fatti il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, che pochi giorni fa aveva parlato di aumenti immotivati del prezzo dei carburanti e di «una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini». «Ottima notizia, è quello che abbiamo chiesto sabato. Ora la procura senta anche il ministro Cingolani come persona informata sui fatti, come da noi chiesto, così che possa spiegare ai magistrati il contenuto delle sue importanti dichiarazioni e delle accuse che ha fatto. Anche perché il Mite ha tutti i dati che devono essere comunicati dai distributori, primo passo utile per risalire lungo la filiera e individuare i responsabili delle vergognose speculazioni», ha infatti affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

La parola truffa è stata dunque pronunciata dal ministro Cingolani, e potrebbe essere uno dei reati che potrebbe ipotizzare la magistratura al termine delle indagini della Finanza. Un altro reato che gli inquirenti potrebbero inserire nel procedimento penale, è quello dell’aggiotaggio che si verifica quando un soggetto, per trarne un vantaggio indebito, provoca l’alterazione del prezzo delle merci o valori ammessi nel pubblico mercato, attraverso artifizi. Non è escluso, inoltre, che il lavoro della Finanza punti anche a compiere controlli nelle società petrolifere, oltre che intensificare gli accertamenti dei distributori di benzina.
 

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