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Ucraina-Russia, concluso a Roma il vertice tra Usa e Cina. L'America avverte: "Appoggio alla Russia avrà conseguenze"

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Otto ore di incontro in un hotel di lusso a Roma per tastarsi il polso sulla vicenda del conflitto in Ucraina. Il consigliere della Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan e il responsabile della diplomazia del partito comunista cinese, Yang Jiechi si trovano allo stesso tavolo per cercare un punto di incontro fra le due super potenze dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e valutare insieme l'impatto sulla sicurezza globale. Al termine ne esce uno stringato comunicato dove si sottolinea l'importanza di "mantenere aperte le linee di comunicazione fra Stati Uniti e Cina".

Sullivan e Yang si erano incontrati l'ultima volta per colloqui faccia a faccia in Svizzera, dove il consigliere Usa aveva sollevato le preoccupazioni dell'amministrazione Biden sulle provocazioni militari cinesi contro Taiwan, le violazioni dei diritti umani contro le minoranze etniche e gli sforzi per soffocare i sostenitori della democrazia a Hong Kong.

Sullo sfondo del vertice odierno i dubbi degli Usa sull'atteggiamento tenuto da Pechino in merito al conflitto. Secondo la Cnn infatti Mosca avrebbe chiesto supporto militare all'alleato, a partire da droni da opporre ai turchi bayraktar in uso alle forze di Kiev che stanno facendo malissimo alle truppe russe, e sostegno economico. Una notizia bollata dalla Cina come pura "disinformazione" di matrice Usa e smentita nettamente anche dal Cremlino.

Secondo il Financial Times però la verità dietro le dichiarazioni istituzionali sarebbe un'altra. Per il giornale economico infatti gli Stati Uniti avrebbero già avvisato gli alleati della "disponibilità" della Cina di fornire assistenza militare a Mosca senza però specificare se questo possa avvenire in futuro o se sia già iniziata. Una questione spinosa che potrebbe aprire un altro fronte pericoloso visto che Washington ha ribadito tramite il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price che qualsiasi tipo di supporto, sia economico che militare, a Mosca porterà delle "conseguenze". Un concetto che presumibilmente è stato ribadito anche da Sullivan a Yang nel loro meeting romano.

Uno scenario teso nel quale Joe Biden starebbe valutando di effettuare in prima persona un viaggio in Europa. Intanto domani mattina Sullivan vedrà a Palazzo Chigi Luigi Mattiolo, consigliere diplomatico del premier Mario Draghi per fare un punto della situazione dopo l'incontro bilaterale con l'emissiario di Pechino.

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