Tognazzi senza mascherina e scatta la ramanzina di Ricciardi. Ma l'attore lo umilia: "Fa la supercazzola a me?"
Walter Ricciardi, consulente per il Covid del ministro della Sanità Roberto Speranza, ogni giorni scrive sui social numerosi post per cercare di scongiurare l'allentamento delle restrizioni che dovrebbe scattare con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo. Destinatario di una delle sue ultime invettive è stato l'attore Gianmarco Tognazzi. Tutto è nato da una foto pubblicata su Twitter dall'attore figlio del grande Ugo Tognazzi. L'attore, infatti, ha postato uno scatto che lo ritrae insieme a Massimiliano Bruno, al cinema per la presentazione del film C'era una volta il crimine. Tognazzi ha scritto: "Grazie. Che bello trovare ad accoglierci la sala piena per vedere insieme “C’era una volta il crimine” Grazie pubblico !!! W il cinema in sala !!!".
Grazie. Che bello trovare ad accoglierci la sala piena per vedere insieme “C’era una volta il crimine” Grazie pubblico !!! W il cinema in sala !!! pic.twitter.com/xhd051bU3E
— GianMarco Tognazzi (@GimboTognazzi) March 12, 2022
A quel punto è scattata la reprimenda di Ricciardi: "Se vi metteste tutti le mascherine sarebbe meglio e potremmo continuare a farlo". Tognazzi, però, non ha lasciato perdere, e ne è nato un serrato botta e risposta. "Quindi sta dicendo la norma attuale che prevede la possibilità di consumare in sala è sbagliata, visto che per farlo bisogna necessariamente abbassarla e anche in quel caso non vi è certezza del rispetto della distanza, o vale solo per i 10 secondi di quella foto?", ha risposto l'attore. Ricciardi ha replicato: "Si, ogni concessione alla circolazione del virus, soprattutto con Omicron 2, è pericolosa, su un aereo, pur con la filtrazione dell’aria, si sono contagiati tutti per aver abbassato le mascherine per mangiare, mascherine e distanza di sicurezza prevengono le infezioni". Ma Tognazzi ha tenuto duro: "Con rispetto le faccio presente che le regole e le norme le avete valutate e gestite voi, dicendo spesso tutto e il suo contrario, e comunque ci siamo sempre adeguati. Ora la prego di non fare l’ennesima Supercazzola proprio a me, che sono il figlio di colui che l’ha resa celebre". A quel punto è stato il consulente di Speranza a chiudere la polemica: "Capisco quello che vuole dire, anche se io sono un consigliere non un decisore, in attesa di vederla sugli schermi, buona fortuna".
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