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Ma quali sanzioni, gli oligarchi russi avevano pronto il "piano B". Bomba di Rampini, chi si gode la vita a Dubai

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Secondo i piani dell'Occidente le sanzioni agli oligarchi russi sono destinate a cambiare le sorti della guerra in Ucraina e i miliardari che hanno in mano il potere economico della Russia, colpiti nel portafogli, volteranno le spalle al presidente russo Vladimir Putin. Ma lo scenario appare molto lontano dal realizzarsi perché, cacciati dalla Costa Azzurra e dalla Costa Smeralda, dove i loro beni sono stati "congelati" in base alla black list europea, gli oligarchi hanno trovato altre mete extralusso dove fare affari e godersi la vita. 

 

Parliamo di Dubai e Abu Dhabi, dove gli hotel extralusso "registrano il tutto esaurito grazie agli oligarchi russi", spiega Federico Rampini sul Corriere della sera. Il giornalista fa sapere che i miliardari russi "negli Emirati trovano un paradiso fiscale e bancario accogliente, almeno per adesso, dove attutire la morsa delle nostre sanzioni. Nel Golfo e in generale nel mondo arabo la Russia è meno ostracizzata di quanto sembra a noi: raccoglie i frutti del suo espansionismo in Siria e altrove, è rispettata per il suo ruolo militare in quest' area. Decisiva è la partita del petrolio".

 

Cruciali i rapporti tra la Russia e l'Opec, anche se "Emirati e Arabia saudita potrebbero creare grosse difficoltà a Putin, se soltanto volessero aumentare la produzione e quindi far calare i prezzi". In questi giorni nei resort a sette stelle di DIbai "si sente parlare il russo molto più dell'arabo, e dove vanno a ruba suite da cinquemila euro a notte". Cosa vuol dire? Che "molti oligarchi probabilmente avevano un piano B pronto da tempo, per fronteggiare i sequestri di beni. La compattezza fin qui mostrata dall'Occidente potrebbe non bastare". Insomma, noi li scarichiamo ma in altre zone del mondo sono ben disposti ad accoglierli a braccia aperte.

 

Basti pensare che quando gli artisti italiani Roberto Bolle e Mahmood hanno avuto gesti di solidarietà con l'Ucraina all'Expo di Dubai, ricorda Rampini, le autorità locali non hanno nascosto la loro "irritazione". 

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