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Catania, violenza e minacce contro la figlia: costretta a rapporti sessuali con il padrino. Scattano le manette
I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia etnea, nei confronti di tre soggetti indagati in quanto ritenuti responsabili dei reati di concorso in riduzione in schiavitù, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale, sequestro di persona, cessione di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi clandestine, ricettazione e minaccia a pubblico ufficiale.
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L'indagine condotta dalla Compagnia Carabinieri di Caltagirone dal novembre scorso, ha consentito di accertare un gravissimo quadro indiziario nei confronti di due coniugi di 49 e 41 anni, ritenuti responsabili di spregevoli condotte nei confronti di una delle figlie minori, di 15 anni. I fatti sarebbero avvenuti nell'ottobre del 2020. Il padre e la madre della ragazza versavano in condizioni economiche precarie e avrebbero indotto la figlia, con violenza e minacce, ad intrattenere una relazione anche sessuale con il suo padrino di cresima, al fine di ottenere da quest'ultimo cibo e denaro.
La ragazza sarebbe stata costretta anche a vivere con il suo padrino di cresima e a cucinare per lui. Il padrino della ragazza, pregiudicato per reati contro la persona e in materia di armi e all'epoca dei fatti affidato in prova ai servizi sociali per un'altra condanna, si sarebbe in un'occasione imposto fisicamente sulla quindicenne costringendola a consumare un rapporto sessuale non consensuale, mentre in un'altra l'avrebbe costretta a rimanere chiusa in casa, percuotendola, soltanto per essersi ribellata. Il padrino era anche stato scoperto in passato per aver ceduto della marijuana ad un minore in prossimità della comunità dove quest'ultimo era stato collocato con provvedimento del Tribunale per i Minorenni.