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Ucraina, "Putin è chiuso nel bunker". Terrore degli attentati e ologrammi: il sospetto sui video dal Cremlino

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Le immagini che abbiamo visto potrebbero essere un deep fake realizzato con tecniche olografi? Prende piede la teoria che il presidente russo Vladimir Putin non sia al Cremlino o nelle sue varie residenze, ma al sicuro in un bunker per sfuggire agli attentati. E i video che usa per comunicare col mondo nei giorni tremendi della guerra in Ucraina siano ologrammi, immagini rielaborate cambiando l'ambientazione. 

 

A scatenare i sospetti il cambio di passo nella comunicazione di Putin che dopo aver vissuto la pandemia pressoché in isolamento si è fatto immortalare a stretto contatto con gli interlocutori, come le hostess dell'Aeroflot o il premier bielorusso Lukashenko.  Così si sono scatenate le teorie che vedrebbero Putin nascosto in un bunker, con sue immagini olografiche utilizzate in incontri fake. E dove? "Niente lavoro al Cremlino o nella residenza presidenziale di Novo-Ogaryovo alle porte di Mosca, ma vita isolata, magari nel vecchio bunker di Stalin a Samara o in uno nuovissimo a Yamantau, sugli Urali" spiega il Corriere che riporta le voci sullo Zar.

 

Sotto terra per sfuggire agli attentati, insomma, anche se da sempre gli spostamenti - sulla sua auto blindata, l'Aurus Senat - del capo del Cremlino sono tenuti segreti dagli uomini dell'Fso, il servizio di sicurezza presidenziale. Nel palazzo senatoriale del Cremlino c'è la residenza ufficiale del presidente  ma Putin vive abitualmente a Novo-Ogaryovo, a 15 chilometri da Mosca. Spesso vola a Sochi sul Mar Nero,  nella residenza Bocharov Ruchej "protetta sempre da una motovedetta ferma al largo e da sommozzatori". Altre volte soggiorna a Rus di Zavidovo, nella la villa preferita da Boris Eltsin e Brezhnev, quella della famosa foto col colbacco insieme a Silvio Berlusconi.

 

Residenze sul Volga, a San Pietroburgo, una dacia in Crimea, sono numerose le location usate dalla Zar per i suoi appuntamenti pubblici, ma altre sono  non ufficiali: il palazzo di Gelendzhik sul Mar Nero, quello di Shujskaya Chupa in Karelia. Poi ci sono i bunker: quello di Stalin costruito durante la Seconda guerra mondiale a Samara (nella foto) e quello sugli Urali, a prova di bomba atomica, al confine con la Mongolia. Dovunque si trovi, è sicuro che con Putin ci siano  anche i due uomini della Marina con la "valigetta nucleare", il computer con i codici di lancio dei missili atomici. Si tratta di ufficiali della Marina perché, ricorda il Corriere, anche nei momenti più convulsi la loro divisa nera può distinguersi chiaramente da quella degli altri corpi militari, 

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