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Otto e mezzo, Caracciolo e la verità sugli ucraini: "Addestrati da americani e britannici". Come finisce la guerra

Giada Oricchio
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Putin pensava a una guerra lampo. Non sapeva che gli ucraini militarmente sono stati attrezzati da americani e britannici”. La rivelazione è di Lucio Caracciolo, direttore della scuola di "Limes" e direttore dell’omonima rivista. La Russia è a un passo dal default per la scellerata decisione di invadere l’Ucraina, mentre i negoziati falliscono, la propaganda la fa da padrona sul campo e l’Occidente teme la crisi energetica e il rallentamento economico dopo la già devastante pandemia. A “Otto e Mezzo”, il talk politico preserale di LA7, giovedì 10 marzo, Lilli Gruber cerca di capire l’oggi e il domani con Lucio Caracciolo.

Il direttore sottolinea: “La guerra di propaganda è parte essenziale della guerra stessa e sta a noi capire cosa è vero e cosa è falso. Alcune cose sono evidenti però: questo conflitto non può che finire con una forma di compromesso. La Russia non si ritirerà spontaneamente e l’Ucraina non può vincere contro l’esercito russo, qualche compromesso si troverà”. La via della diplomazia, con concessioni da una parte e dall’altra, sembra l’unica percorribile anche se Caracciolo individua una seconda strada alla luce degli errori di Putin e dei suoi sodali: “L’alternativa è che qualcuno in Russia spieghi a Putin che è ora di andare a ritirarsi, ma questo non può avvenire durante la guerra. Ma le voci che ci dicono di malumori all’interno della nomenclatura, anche quella militare, si fanno sempre più evidenti”.

Ed ecco il passaggio più interessante: “I russi hanno sbagliato completamente i calcoli, hanno sbagliato tutto nelle operazioni militari. Non hanno capito che c’era una resistenza forte e militarmente attrezzata in questi anni soprattutto da americani e britannici che avrebbe dato filo da torcere”.

Parole che ricordano e quasi ricalcano quanto dichiarato pochi giorni fa da Mike Repass, ex comandante del Comando delle operazioni speciali degli Stati Uniti in Europa, alla CNN: “La NATO e gli Stati Uniti hanno fatto un lavoro magnifico nell'addestrare l'esercito ucraino. Quando ho visitato un'unità delle forze speciali ucraine a settembre, ho percepito immediatamente che questi ragazzi erano ben addestrati; sembravano i nostri ragazzi. Avevano gli stessi automatismi, gli stessi processi di pianificazione”.

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