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L'assedio russo a Kiev, il sindaco Klitschko: "Pronti a combattere, abbiamo la guerra a 10 km dal centro"

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I soldati russi sono a pochi chilometri dal centro di Kiev.  “Adesso la situazione in città è sotto controllo. Siamo responsabili, ovviamente anche della gestione, e l’acqua, l’elettricità, le varie utenze sono disponibili. I vari servizi della città lavorano molto bene, però, ahimè, in questo momento, abbiamo la guerra a 10 chilometri dal centro della città, ed abbiamo dei soldati russi che stanno cercando di farsi strada all’interno dei quartieri", spiega a Sky TG24 Vitali Klitschko, sindaco di Kiev e celebreee ex pugile campione dei pesi massimi. 

 

I soldati russi "sono due settimane che girano, letteralmente, attorno a Kiev, stanno tentando di fare pressione sui civili, sui cittadini, cercando di avvicinarsi ancora di più al centro della città”, ha detto Klitschko, “ormai  sono tantissime le persone che hanno passato tutti questi giorni sottoterra, nei rifugi, e, francamente, migliaia e migliaia nelle metropolitane. Le persone sono veramente arrabbiate, e altrettanto stanche, nervose, preoccupate, ma nonostante tutto questo siamo pronti a difendere la nostra capitale. Quello che vogliamo fare  è proteggere i nostri cari, le nostre famiglie, le nostre case, siamo pronti a combattere e, soprattutto, a difendere questa nostra grande città e la nostra patria”.

 

“In questo momento sì, in effetti ogni singolo cittadino di Kiev può andarsene, se così decide, perché il cosiddetto corridoio meridionale è aperto. Fino a due settimane fa in città avevamo 3 milioni e mezzo di abitanti, mentre adesso siamo già al di sotto dei due milioni, quindi con un esodo di circa 1,5 milioni di cittadini. E’ chiaro che tutti si sentono in una città non sicura, le persone sono agitate, preoccupate, nessuno vuole morire ma tutti sono pronti a dare, a portare avanti la difesa, a combattere per proteggere la nostra capitale”, dice  Klitschko che spiega come molti ucraini siano pronti a difendere la Capitale mettendo a rischio la vita. “Stiamo anche rafforzando il canale di comunicazione - ha aggiunto -, e c’è tutto una sforzo collaborativo incredibile di tutta quanta la città e dei vari avamposti. Devo dire che l’obiettivo dei soldati russi è, appunto, la capitale dell’Ucraina”.

 

Sul fronte  dei negoziati "la Russia ci ha proposto, facendo riferimento al memorandum oggetto delle trattative, di cedere le nostre armi nucleari. Vogliono questa garanzia, mentre noi, come ripetiamo da tempo, vogliamo indipendenza ed integrità. I russi in questi giorni attaccano, aggrediscono la nostra patria, il nostro Paese, e noi dobbiamo, come reazione, difenderci. Devo dire che ogni singolo negoziato, ogni trattativa con Mosca ha sempre dei limiti, però la speranza rimane: vogliamo sempre credere nella diplomazia e trovare una soluzione”, ha detto il sindaco di Kiev  parlando del prossimo faccia a faccia tra il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, e quello russo, Lavrov.

“Sono ormai migliaia i civili che hanno perso la vita - ha proseguito -, i russi hanno distrutto centinaia di ponti, di ferrovie, monumenti, e ancora Mariupol e diverse altre città. Tentiamo di negoziare e, nonostante questo loro comportano, cerchiamo di fare di tutto per fermarla questa guerra, però questa volontà non può essere monodirezionale ma bidirezionale. Dobbiamo comunque rispondere agli aggressori perché l’Ucraina è sempre stato un Paese in pace, questa Nazione l’ha sempre voluta, non siamo mai stati aggressivi nei confronti di nessuno”. “Il problema - ha concluso - è l’altra parte, i russi vogliono occupare tutto il nostro Paese, le nostre terre ”.
 

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