Covid, le "sorelle" di Omicron dietro all'aumento dei casi? "Sono due nuove varianti", occhio ai dati
Mentre l'Italia si prepara a dire addio allo stato d'emergenza e al green pass, almeno nella su forma attuale, si fa largo un nuovo timore legai alle caratteristiche delle sottovarianti di Covid che stanno prendendo piede nel Paese. Sono le sorelle di Omicron che insieme a BA.1, ossia la mutazione originale partita dal Sudafrica, sono alla base del rialzo dei contagi negli ultimi giorni insieme alle temperature basse che facilitano la circolazione del virus. Si tratta di BA.1.1, che rappresenta il 36% dei casi sequenziati, e BA.2 meno diffusa con il 5% dei casi.
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In altre parole Omicron "base" si sta ritirando e oggi rappresenta il 53% dei casi, in favore della diffusione delle sua sottovarianti. A documentare questo cambio di proporzioni è il Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli, che ha effettuato una ricerca ad hoc basate sulla banca dati internazionale Gisaid. “Eravamo abituati a parlare di BA.1, che al momento costituisce il 53% del virus in circolazione nel nostro Paese, ma in realtà le ‘nuove Omicron’ sono nuove varianti”, dice il genetista Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge al sito dell'Ansa.
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"È possibile parlare di somiglianze di famiglia solo fino a un certo punto perché la sottovariante BA.1.1 è molto simile alle BA.1, da cui deriva. BA.2, al contrario, presenta mutazioni che la differenziano da BA.1” osservano dall'istituto.
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È presto, però, per fare previsioni e parlare di un inversione della curva, spiega Antonella Viola: "Abbiamo visto i contagi in crescita negli ultimi tre giorni rispetto alla settimana precedente, ma per una valutazione reale servono i numeri di almeno una settimana" dice al Corriere la docente di Patologia generale all'Università di Padova. In ogni caso aumentano i positivi, ma non ricoveri e decessi che sono i dati che più interessano in questa fase della pandemia.