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Ucraina, "bombe russe sui bambini". Altro macigno sui negoziati ma Mosca promette corridoi umanitari

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Notte di combattimenti in Ucraina mentre si lavora per una tregua che, per le premesse che si vedono, non convince nessuno. Gli aerei russi hanno bombardato, nella notte, le città dell’Ucraina centrale e orientali. Lo hanno riferito funzionari ucraini, che denunciano bombardamenti anche nei sobborghi di Kiev.

A Sumy e Okhtyrka, a est di Kiev, vicino al confine russo, le bombe sono cadute su edifici residenziali e hanno distrutto una centrale elettrica, ha affermato il governatore regionale Dmytro Zhyvytskyi, che ha parlato di "molti morti e feriti" tra cui "bambini". A Suby Le bombe hanno colpito anche i depositi di petrolio a Zhytomyr e la vicina città di Cherniakhiv, situata a ovest di Kiev. A Bucha, un sobborgo di Kiev, il sindaco Anatol Fedoruk ha denunciato un pesante fuoco di artiglieria. "Non possiamo nemmeno raccogliere i corpi perché i bombardamenti delle armi pesanti non si fermano né giorno né notte", ha affermato in una serie di post e video su Facebook. 

 

La guerra è giunta al suo tredicesimo giorno, e c'è scetticismo per l’annunciato avvio del cessate il fuoco che la Russia ha promesso di attuare dalle 10 ora di Mosca (le 8 italiane). Le città indicate per le evacuazioni sono Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol ma c’è tantissima paura a far uscire dai rifugi donne e bambini visti gli episodi dei giorni scorsi in cui, nonostante la dichiarazione di una tregua settoriale e momentanea, diversi colpi sono comunque piovuti su chi si accingeva a fuggire.

 

Sul fronte più ampio delle trattative, i negoziati di ieri, terzo round dei colloqui tra Mosca e Kiev, sembrano ancora lontani dal produrre risultati concreti anche se qualche segnale incoraggiante è stato intravisto da entrambe le parti. Di fatto le condizioni del Cremlino restano inaccettabili per la controparte: neutralità dell’Ucraina, "con la rinuncia ad entrare in qualsiasi blocco"; riconoscimento della Crimea come "territorio russo"; secessione del Donbass; cessione alla Russia della città di Kharkiv.

 

Da capire anche se i corridoi umanitari saranno attivi e sicuri anche per zone diverse da Russia e Bielorussia.  Intervenendo al Consiglio di Sicurezza, l’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha letto una dichiarazione delle autorità di Mosca nella quale si parla del cessate e di aprire corridoi umanitari per l’evacuazione dei cittadini da Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol. Nebenzya : "Viene offerta anche l’evacuazione in direzione di città ucraine ad ovest di Kiev":

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