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Quarta Repubblica, Edward Luttwak smonta l'esercito russo: "In Ucraina si vedono carri armati degli anni '70"

Federica Pascale
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Vladimir Putin "pensava che Zelensky fuggisse e che gli ucraini non combattessero, non era pronto a questo scenario e alla resistenza sempre più forte dell’Ucraina.” Così Edward Luttwak, ospite della puntata di lunedì 7 marzo di Quarta Repubblica, il talk politico condotto da Nicola Porro in prima serata su Rete4.

 

Lo storico e politologo americano spiega le dinamiche in corso sul fronte russo-ucraino e illustra i possibili scenari alla luce delle recenti mosse di Putin. Secondo Luttwak, è impossibile si riproponga uno scenario di guerra simile a quello della Seconda guerra mondiale, questo perché l’esercito russo, così come molti altri, non è attrezzato a condurre una guerra di quel genere. Piuttosto, le grandi potenze si sono concentrare sulle armi nucleari, che sono il reale rischio nel caso di un’escalation di violenze. “Le forze russe entrate in Ucraina, siccome non anticipavano una vera guerra, sono le forze dei distretti militari. Non sono le ultime unità, le migliori, con gli ultimissimi carri armati e così via. Quello che si vede in maggioranza è roba degli anni ‘80 o persino anni ‘70” sottolinea il politologo.  E, in ogni caso, anche scegliessero di mettere in campo le “unità d’èlite”, non potrebbero fare molto poiché si tratta di un piccolo esercito.

 

“L'opzione di bombardare a tappeto sarebbe assurda in ogni caso, per il fatto che non hanno la capacità per farlo e, secondo, più bombardi una città più è difficile per un esercito entrarci e combattere. Le macerie aiutano i difensori, non gli offensori”.

 

E, infine, anche politicamente questa mossa sarebbe impossibile per il presidente russo. Secondo Luttwak, l’opinione russa, compresa la parte che appoggia Putin, non accetterebbe il bombardamento a tappeto di Kiev essendo questa “la città che contiene i monumenti dall'inizio della vita cristiana del popolo russo”. La strategia russa è un’altra: “È un meccanismo di logoramento generale, che per il momento non va avanti per i russi perché gli ucraini continuano a ricevere sostegno, materiali, armi che possono usare e anche armi che possono andare ai miliziani senza addestramento militare”.

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