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Piazzapulita, Corrado Formigli difende i prof "filo-Putin" e manda in tilt la sinistra: "Barbarie culturale"

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"Siamo giornalisti, non generali": Corrado Formigli affida a Fecebook un lungo sfogo dopo le polemiche che hanno travolto la sua trasmissione su La7, Piazzapulita, per aver ospitato voci in dissenso sulla narrazione della guerra in Ucraina. Si tratta di due docenti universitari, Alessandro Orsini della Luiss e Donatella Di Cesare della Sapienza. Il primo in studio aveva sottolineato le responsabilità della Nato nella nascita del conflitto, la seconda aveva promosso l'idea di un pacifismo assoluto sostenendo che l'Ucraina non avrebbe dovuto opporsi alla forza militare russa. 

 

"Sulla guerra in Ucraina a Piazzapulita abbiamo le idee chiare: si tratta di una gravissima aggressione di un pericoloso dittatore, Putin, che calpesta la sovranità di una nazione democratica" scrive il giornalista nel suo post, "ma il dovere di chi fa informazione, una volta espresso il proprio punto di vista, è offrire più strumenti a chi guarda o legge, all'opinione pubblica".

 

Per Formigli "ci sono già troppi elmetti in giro" e il dovere di un giornalista è anche mettere  "a confronto chi crede nella necessità di intervenire più massicciamente in Ucraina armando un popolo aggredito e chi invece crede che questa sia una via foriera di ulteriori massacri". In questo contesto bisogna chiedersi se è "possibile che ogni dissenso rispetto alla ragione delle armi debba essere bollato come 'putinismo'?"

 

Formigli ricorda come i due professori "sono stati bersagliati, trattati da quinte colonne sovietiche". La Di Cesare è stata protagonista di un duro scontro con Guido Crosetto, ex ministro e tra i fondatori di Fratelli d'Italia, Orsini con altri ospiti e in seguito ha ricevuto una pubblica sconfessione da parte della sua università.  "Non è possibile, questa è una barbarie culturale" denuncia il conduttore di Piazzapulita. "L'opinione pubblica si forma non restringendo il dibattito bensì allargandolo anche alle posizioni più radicali. Trattare i telespettatori da bambini è un vecchio riflesso che speravamo scomparso" argomenta il giornalista che annuncia che giovedi prossimo due docenti saranno di nuovo ospiti in studio. 

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