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Ucraina, la profezia di Giulietto Chiesa sulla terza guerra mondiale: il giornalista aveva previsto tutto

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"Sono fortemente inquieto perché penso che siamo alla vigilia della guerra, di una grande guerra. Quello che sta accadendo sotto i nostri occhi è l'inizio delle terza guerra mondiale". A dirlo, nel 2015, in uno dei tanti convegni che teneva in giro per l'Italia, era Giulietto Chiesa, giornalista esperto di Russia, per 20 anni inviato a Mosca per l’Unità e La Stampa, deceduto il 26 aprile 2020.

Una profezia che, a distanza di 7 anni, si rileva quanto meno realistica. "Possiamo fermare la guerra? Forse. Ma credo che ci siano delle ragioni molto pressanti perché questa guerra si sta facendo, si sta preparando sotto i nostri occhi e che la probabilità che si compia è molto più alta di quella che non si faccia. Ci troviamo in un grande pericolo. Quando è accaduto l'anno scorso (nel 2014, ndr) l'inizio dello scontro in Ucraina, io mi sono subito chiesto perché? Che bisogno c'è? Era evidente che l'Ucraina era già nelle mani degli Usa, da parecchi anni. Stati Uniti e Canada avevano preso in mano tutte le leve del potere: il governo e l'esercito. Eppure hanno abbattuto Yanukovich con un colpo di Stato nazista".

 

 

"Ho l'impressione che prima che l'Ucraina entri nella Nato accadrà qualcosa di molto grave - era la previsione di Giulietto Chiesa, rivelatasi centrata - Si sta preparando, sulla frontiera tra le tre repubbliche baltiche e la Russia, una guerra (...) La crisi dell'Ucraina è l'inizio dell'offensiva degli Stati Uniti d'America e dell'Europa contro la Russia, un'offensiva diretta contro la Russia, che si manifesta con le sanzioni. L’Ucraina è stata usata come un bastone per colpire la Russia". Alla fine del suo intervento, il giornalista proponeva l'uscita dell'Italia dalla Nato: "La sovranità si riconquista se usciamo dalla Nato e ritorniamo a essere un paese libero, sovrano, neutrale. (...) Anche perché questa Nato, questa difesa, che non servirà a nulla in caso di guerra".

 

«A Piazza Pulita Corrado Formigli ha preso un intervento risalente mi pare a 7 anni fa di Giulietto Chiesa, che fra l’altro era mio intimo amico, ma questo non conta, dove peraltro Giulietto, deceduto due anni fa, dice cose sensatissime perché parla di quelle che erano le condizioni che sono poi quelle che hanno portato a questo macello, a questa guerra. Insomma, prende questo intervento e lo presenta con queste parole: "il ventriloquo di Putin". Ecco, se arriviamo addirittura a criminalizzare i morti, cosa ci manca ancora?», commenta così all’AdnKronos il vignettista Vauro Senesi.

 

«Ho commentato quella frase di Giulietto Chiesa, che non c’è più, usando una parola sbagliata, un termine inappropriato, cioè "ventriloquo di Putin" Me ne sono scusato in diretta televisiva, cosa che raramente si fa, e l’ho fatto con grande piacere perché Giulietto Chiesa è una persona con cui ho condiviso poco negli ultimi anni come posizione, ma è una persona perbene e a cui ho voluto bene», ha risposto all’AdnKronos Corrado Formigli, conduttore di Piazza Pulità, replicando a Vauro,

 

 

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