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"Perché deve guardarsi le spalle", aria di colpo di Stato in Russia. Il sospetto sui 400mila fedelissimi di Putin

Un esercito personale contro le sollevazioni popolari e un possibile colpo di Stato. Il presidente russo Vladimir Putin ha raddoppiato recentemente gli uomini a disposizione della Guardia nazionale russa, il corpo armato più fedele allo Zar secondo molti analisti. L'inasprirsi delle sanzioni alla Russia per la guerra in Ucraina, che molti settori della società russa giudicano negativamente, potrebbe scatenare proteste di massa mentre cominciano a emergere "segnali" di possibili tentativi di golpe da parte delle forze armate. 

 

Se ciò dovesse verificarsi Putin potrebbe contare sui 400mila uomini della Guardia Nazionale della Federazione Russa, chiamata anche Rosgvardiya, un corpo speciale creato nel 2016 proprio per rispondere a eventualità del genere. Non a caso, il "padre" della Guardia nazionale è Viktor Zolotov, ex guardia del corpo del presidente russo. Nella Rosgvardiya sono stati assorbiti i famigerati Omon, ex truppe speciali del ministero dell’Interno, e i numeri ufficiali parlano di 400 mila uomini (sei anni fa erano la metà). 

 

Le proteste in Russia finora sono state represse con la consueta violenza, ma la situazione potrebbe cambiare. In un articolo per il Washington Post dall'eloquente titolo "Perché Putin deve guardarsi le spalle", l’esperto americano Leon Aron sottolinea che una cosa è reprimere gli studenti che protestano a Mosca e San Pietroburgo, altra cosa è aprire il fuoco contro le madri degli studenti uccisi in Ucraina. Per l'analista i militari si chiamerebbero fuori nel caso che la Guardia nazionale - i fedelissimi di Putin -  dovesse esitare. In quel caso gli oligarchi potrebbero essere incoraggiati a schierarsi dalla parte dei manifestanti, così come fecero quelli ucraini durante la Rivoluzione arancione nel 2004 e la Rivoluzione di Maidan nel 2014,

 

Dagli Stati Uniti intanto vengono rilanciate indiscrezioni si un piano di colpo di Stato per rovesciare il potere ventennale dello Zar, per mano di Sergey Shoygu, ministro della Difesa da molti dato come l'uomo più vicino a Putin fino a poco tempo fa. Sospetti e timori che potrebbero portare il presidente ad anticipare le mosse del suo ministro e processarlo per corruzione e tradimento.