La "lista di proscrizione" dei putiniani d'Italia, Filippo Facci fa a fettine Repubblica e Gianni Riotta
L'elenco dei filo-Putin italiani rilanciata da Repubblica fa indignare Filippo Facci che parla apertamente di liste di proscrizione. Tutto parte da uno studio della Columbia University sull'"influenza russa" in Italia, il cui contenuto è stato pubblicato dal sito Linkiesta e a cui il quotidiano amato dalla sinistra radical chic ha dedicato una pagina. "Finalmente una lista di proscrizione nella sua forma più pura, fatta come si deve: l'ha compilata Gianni Riotta" attacca il giornalista di Libero in un articolo pubblicato venerdì 4 marzo.
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Su Repubblica tra l'altro i "putiniani d'Italia" sono etichettati ulteriormente come di "destra, sinistra e no green pass". Nell'elenco, "Claudio Mutti, editore del fascio-putinista Aleksandr Dugin, a Barbara Spinelli, «ex analista filo nato» colpevole di aver scritto un commento «che è stato rilanciato sui social dall'ambasciata russa a Roma»; e aver mischiato il giurista «No Green Pass» Ugo Mattei, colpevole di aver scritto che «Putin fa gli interessi nazionali della Russia» (pazzesco), al «filosofo rossobruno Diego Fusaro», secondo il quale «Zalensky manda il popolo ucraino al Una massacro»" scrive Facci che riserva una stoccata al direttore di Repubblica: "Basterebbe ricordare quando Glenn Greenwald, già Premio Pulitzer per alcuni servizi sulle rivelazioni di Edward Snowden su alcuni servizi di sorveglianza statunitensi, nel 2014, definì Gianni Riotta «il contrario del giornalismo»: ce n'è abbastanza per definire Riotta antisemita perché Greenwald è di famiglia ebraica, il livello di superficialità è lo stesso, oppure Snowden un banale putiniano perché ha lo status di rifugiato politico a Mosca", scrive il giornalista.
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Tra i nomi che si sono ritrovati alla berlina l'ex presidente Rai Marcello Foa, Sergio Romano, Massimo Cacciari, l'ex grillino Pino Cabras, ma anche altri che "odorano di Putinversteher" (neologismo tedesco che sta per: coloro che si intendono con Putin) come Laura Boldrini e Stefano Fassina.
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