minaccia nucleare
Ucraina, da Zelensky l'ultimo appello all'Europa: "Poteva essere la fine". E per la Nato il peggio deve ancora arrivare
"Alla Nato abbiamo discusso dell’inaccettabile attacco da parte dell’esercito russo alla più grande centrale nucleare d’Europa che si trova in Ucraina, è un’azione che condanniamo con forza. Quello che più inquieta è che Putin così non espone solo il popolo ucraino o il popolo europeo ma anche il suo popolo. Il danneggiamento di quella centrale nucleare avrebbe degli effetti devastanti che coinvolgerebbero anche i cittadini russi"m afferm Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, a margine della riunione Nato a Bruxelles. I fatati di questa notte cono l'attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia finita sotto il controllo russo, colpita e poi fortunatamente messa in sicurezza, innalza ila guerra in Ucraina a un nuovo drammatico livello. "Attaccare una centrale nucleare è un crimine di guerra", ha affermato l’ambasciata degli Stati Uniti in Ucraina sul suo profilo Twitter.
Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è rischiata la distruzione dell'Ucraina e dell'Europa: "I carristi russi sapevano a cosa stavano sparando, hanno preso di mira direttamente la centrale - ha detto Zelensky - Questa notte avrebbe potuto essere la fine dell’Europa". La battaglia attorno alla più grande centrale nucleare d’Europa, ha aggiunto il presidente, rappresenta "un livello senza precedenti di terrore". Zelensky ha anche ribadito il suo appello per una no-fly zone della Nato sull’Ucraina e l'inasprimento delle sanzioni alla Russia. "Una chiusura immediata dei cieli sull’Ucraina è necessaria", ma gli Stati Uniti hanno finora escluso di poter utilizzare militari per la creazione di una no-fly-zone, una decisione che implicherebbe l’inizio di un conflitto diretto fra Usa e Russia.
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Intanto i dipendenti della centrale di Zaporizhzhia,, nel sud del Paese, non possono uscire dalla struttura. I soldati russi, infatti, non permettono a nessuno di entrare o di uscire dalle strutture, in una delle quali si è sviluppato un incendio dopo essere stata colpita. Lo racconta a El Paìs una dipendente di Zaporizhzhia, Alexandra. "Ieri i responsabili dello stabilimento ci hanno detto che potevamo andare a lavorare normalmente perché era controllato dall’esercito ucraino. È arrivato il turno del mattino. E dopo 24 ore sono ancora lì, non possono andarsene", ha detto. "In questo momento posso solo pensare ai colleghi che sono lì e che i russi hanno preso quasi come ostaggi. Penso anche alla mia famiglia costantemente. Sono molto preoccupata. Potrebbe essere una catastrofe senza precedenti".
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Ma il peggio deve ancora arrivare: "È probabile che i giorni a venire siano peggiori, con più morti, più sofferenza e più distruzione", ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine del Consiglio dell'Alleanza atlantica sulla guerra in Ucraina.