Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

"La verità è che la Nato ha tradito gli impegni", lo storico Franco Cardini lascia di stucco Myrta Merlino sulla Russia

  • a
  • a
  • a

Nella narrazione della guerra in Ucraina non tutte le voci sono allineate, come quella dello storico Franco Cardini. Il professore, saggista e medievalista, è intervenuto mercoledì 2 marzo a L'aria che tira, il programma condotto da Myrta Merlino su La7. Per lo storico le persone sono abituate a guardare indietro "solo quando i mass media glielo ricordano, ma noi", ossia i studiosi di storia, "dobbiamo farlo per mestiere". 

 

Sul tavolo le motivazioni profonde dell'intevento bellico deciso da Vladimir Putin in Ucraina, a una settimana dall'inizio dell'invasione. Per Cardini non c'è dubbio, i "trattati di Minsk sono stati disattesi" e quindi il presidente russo non ha tutti i torti nel mettere in atto un intervento militare, al netto del fatto "che anche la morte di un solo uomo è una tragedia". 

Per lo storico l'Occidente ha disatteso l'impegno preso con la Russia "di non allargare ulteriormente a Oriente il raggio d'azione" della Nato, "che significa mettere il territorio russo sotto le possibilità di bombardamento da parte di missili". E così non è avvenuto ricorda Cardini che lascia di sasso la conduttrice e gli ospiti, che probabilmente si aspettavano una valutazione diversa da parte dello storico che ha affermato, tra l'altro, che in questi giorni non si è verificato un "massacro" in Ucraina. 

 

Per lo storico l'Occidente dimentica il recente passato, ossia il conflitto interno tra Kiev e le repubbliche separatiste filorusse che l'Europa, l'Italia e il resto del mondo hanno ignorato fino a oggi. “Da molti mesi l’Ucraina bombarda le regioni del Donbass" ricorda Cardini, "il 15 dicembre la Russia ha consegnato agli Stati Uniti un progetto di trattato per cessare questa situazione e difendere le popolazioni russofone. Carta straccia. Questa guerra è iniziata nel 2014” è la dura accusa dello storico. 

 

Nel corso della trasmissione Cardini fa notare che ai tempi dell’intervento militare nei Balcani non si vedevano le vittime e le famiglie spezzate dalle bombe italiane, e nella guerra del Golfo vedevamo solo "uno spettacolo affascinante di luci colorate, ma sotto c'erano i bambini e gli anziani". "Gli incidenti sono cominciati nel 1994, quando la Nato, sotto il comando degli Stati Uniti, ha cominciato ad attaccare la Bosnia. Non ci sono bambini che si stringono ai loro peluche o vecchiette che attraversavano la strada soltanto a Kiev". Quando bombardavamo Belgrado non ce li hanno fatti vedere". A quel punto la Merlino  interviene e passa ad altro. 

Dai blog