Pregliasco, da virologo a volontario per aiutare i profughi ucraini: "Invio delle armi spaventoso"
In molti non lo sanno, ma Fabrizio Pregliasco, il virologo diventato famoso in questi due anni di pandemia per le sue numerose apparizioni in tv, è impegnato anche nel volontariato. Ed è attivo proprio in questi giorni per fornire il suo aiuto alla popolazione ucraina colpita dalla guerra scatenata dalla Russia di Vladimir Putin.
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"L’invio di armi all’Ucraina da parte dell’Italia ci mette in una condizione di scontro e questo è spaventoso. Noi siamo operatori di pace come volontari e quindi sicuramente questa cosa" ci lascia un pò così. "Non vorrei entrarci". Così all’Adnkronos Salute il virologo che è anche presidente dell’Anpas, tra le maggiori associazioni di volontariato in campo sanitario. Pregliasco ha appena attaccato il telefono con la Slovacchia dove sta organizzando, insieme ad altre organizzazioni umanitarie, un punto di smistamento per i profughi ucraini. "Ci prepariamo con 200 tende e poi cerchiamo di organizzare un canale umanitario", spiega prima di tornare a commentare il discorso di Draghi di ieri che, afferma, è stato "un programma di guerra inquietante".
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"Io credo che però - chiarisce Pregliasco - una posizione vada presa e che non si possa essere indifferenti proprio perché i principi di libertà di democrazia, della tipologia della nostra vita libera possono essere messe in discussione. È chiaro che in questo momento - afferma il virologo - ci sarà anche un tatticismo su due fronti, anche Putin ha detto 'usiamo le armi nucleari'. Quindi sono toni che si alzano tra le parti, ma si spera che tutto quello che si sta vedendo a livello europeo, ma anche russo, di una popolazione che rifugge la guerra e si fa sentire almeno in termini di opinione pubblica, abbia la meglio al di là di queste dichiarazioni di principio, non dico necessarie ma che tengono conto di scenari diversi e di possibile escalation del rischio".